“Compagni che sbagliano”, antagonisti assaltano pulmino di turisti tedeschi scambiandoli per fascisti di Casapound

ROMA – È partito da una piazza Vittorio blindata il corteo di CasaPound, guidato da un enorme manifesto con su scritto «Difendere l’Italia con lo spirito degli eroi del Piave» con a fianco l’immagine del “Fante del Carso” e la tartaruga simbolo del movimento. In prima fila anche una bandiera di Alba Dorata.  

Più in basso davanti ai manifestanti un altro striscione con su scritto «L’Europe s’ insurge contre la fatalite!». La manifestazione, che ricorda oggi Dominique Venner, scrittore francese suicida a Notredame, sfila nella Capitale per raggiungere Colle Oppio, dove è previsto il concerto “Tana delle Tigri”. Il corteo è scortato dalle forze dell’ordine e su Via Labicana sono comparsi anche gli agenti a cavallo.  

ANTIFASCISTI ASSALTANO PULMINO DI TURISTI TEDESCHI  

È partito da Piazza dell’Esquilino, dietro lo striscione “Casapound not welcome” e quello dell’Anpi “I partigiani”, il corteo dei movimenti che da questa mattina si erano riuniti in piazza per protestare contro la manifestazione organizzata dal movimento di estrema destra. «Riteniamo legittimo che questa piazza possa muoversi, riprendersi le strade – è stato detto al microfono – andare verso Piazza Vittorio e dire che esiste una piccola parte fascista in questa metropoli. Ma Roma è una città solidale, aperta, antifascista che ricorda le persone uccise dai fascisti». 

A pagare le conseguenze del clima di tensione sono stati alcuni turisti tedeschi il cui pulmino su cui viaggiavano è stato preso d’assalto in via Bixio da un gruppo di partecipanti al corteo antifascista che ne hanno distrutto i vetri a colpi di casco. 

L’autista ha provato a spiegare che si trattava di cittadini tedeschi ma non è servito. Il veicolo per qualche momento è rimasto intrappolato con alle spalle una transenna. Alla fine qualcuno l’ha rimossa e, procedendo in retromarcia a tutta velocità, urtando anche un’auto parcheggiata, il monovolume è riuscito ad allontanarsi. (La Stampa)