Perugia – Istituto Zooprofilattico: si munge pure denaro pubblico? La strana assunzione di una “comunicatrice”

Baracconi e stipendifici. La fantasia dei dirigenti pubblici italiani non conosce limiti. C’è sempre qualche modo nuovo per spendere denaro pubblico e sistemare parenti e amici, in posizioni e mansioni dalla dubbia utilità. “UmbriaON” ci informa che all’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche hanno bisogno anche di un “comunicatore”. E allora si indice una selezione pubblica che viene vinta da una candidata che pubblica foto insieme alla presidente della commissione esaminatrice

Lucina Paternesi per “UmbriaON”

Com’è bella la vita del comunicatore. Un po’ meno, forse, quella del giornalista che, visti i tempi di magra, si deve accontentare di qualche lavoretto qua e là, spesso non sempre rispondente al proprio profilo professionale e, ancora più spesso, sottopagato. Così se per caso viene indetto un concorso pubblico ecco che subito ci si mette in fila e, è proprio il caso di dirlo, si prova a tentare la fortuna. Ma a volte neanche quella basta.

La foto che ha incuriosito
La vincitrice della selezione pubblica (a sinistra) con la presidente della commissione

Il bando Sicuramente non a Perugia dove, ad esempio, lo scorso 24 maggio l’istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche ha indetto un avviso di selezione pubblica. Profilo ricercato? Comunicatore. Parte quindi il tam tam tra i colleghi ma, sin da subito, si capisce che c’è qualcosa che non va. L’avviso di selezione, infatti, specifica che si ricerca un addetto alla comunicazione per 18 mesi. Non importa che il candidato sia un giornalista – sia mai! – quanto piuttosto che abbia tra i 18 e i 32 anni non compiuti e una laurea triennale in scienze della Comunicazione. Ma come può, un 18enne, essersi già laureato?

Risorsa interna L’avviso specifica anche che «è attualmente in corso di svolgimento la procedura di ricollocazione preordinata alla copertura del medesimo posto […] pertanto, ove la predetta procedura desse esito positivo l’amministratore disporrà la revoca del presente avviso». Ovvero se la risorsa ricercata è già disponibile all’interno dell’ente la selezione viene annullata.

La selezione E invece la selezione va avanti, i pochi e poveri giornalisti in possesso dei requisiti si presentano assieme agli altri candidati e, in totale, in undici sostengono la prova scritta il 12 luglio. Per superarla bisogna ottenere un punteggio di almeno 28/40esimi su temi che hanno a che fare con la linguistica, psicologia, robotica, informatica e anche la sociologia. A sorpresa, passa alla prova orale solamente una candidata, Chiara Castellani. Sicuramente la più brava, tanto da ottenere, unica nella lista, il punteggio massimo di 40/40esimi. Tutti gli altri? C’è chi prende 1/40esimo, chi 9, nessuno supera i 17/40esimi.

Vincitrice Così, l’unica vincitrice, si presenta all’orale e vince il concorso. Bene, brava, bis. Peccato che alcuni dei suoi colleghi abbiano notato l’ennesima stranezza – sicuramente estranea al bando di gara – ma che ha incuriosito. Appena qualche mese fa sulla bacheca Facebook della nuova addetta alla comunicazione dell’Istituto zooprofilattico campeggiava una bella fotografia che la ritraeva assieme alla presidente della commissione della selezione pubblica Carla Marini, a un evento che si era tenuto nell’ottobre del 2015. Detto che ognuno è libero di farsi fotografare con chi gli pare e di pubblicare le immagini ovunque, ci mancherebbe altro, oggi qualcuno si chiede: «Ma se la selezione serviva per stabilizzare una figura professionale già presente all’interno, perché è stata portata avanti? Sembra solo una presa in giro per tutti quei giornalisti o addetti alla professione che sono senza lavoro».

Fonte: “UmbriaON”