Civitavecchia – Al processo Moscherini-Sarnella inutilizzabili le intercettazioni telefoniche

Respinta la richiesta costituzione di parte civile di Pietro Tidei. Calendarizzate le udienze fino ad ottobre del 2017 per chiudere un processo indiziario

CIVITAVECCHIA – Prima udienza del processo Moscherini Sarnella ricca di colpi di scena. Dopo che durante la fase delle indagini preliminari erano già usciti dal processo molti degli indagati ora il dibattimento si dovrà incentrare solamente sulle dichiarazione dei testimoni chiamati dalla pubblica accusa.

Infatti, le intercettazioni messe a disposizione dalla Procura della Repubblica di Viterbo non potranno essere utilizzate nel corso del processo che vede imputati per corruzione l’ex sindaco Giovanni Moscherini e l’imprenditore Giuseppe Sarnella, titolare della Sar Hotel, la società che ha presentato i progetti per la realizzazione del complesso termale.

Il presidente del collegio giudicante, la dottoressa Antonella Capri, ha infatti giudicato non utilizzabili le intercettazioni eseguite per conto della magistratura viterbese e che erano alla base delle accuse formulate contro Moscherini e Sarnella.

Intercettazioni che facevano parte del procedimento a carico dei giornalisti Paolo Gianlorenzo, Viviana Tartaglini e Arturo Diaconale che è era stato archiviato quasi subito e solo dopo gli interrogatori di garanzia.

Una decisione, quella del presidente della giuria, contestata dal pubblico ministero del processo, il Sostituto Procuratore della  Repubblica, Lorenzo del Giudice che riponeva molte speranze di tenere in piedi questo processo grazie alle intercettazioni telefoniche.

Secondo i giurati, infatti, l’utilizzo di quelle intercettazioni avrebbe contrastato con quanto dispone il codice di procedura penale, che vieta il ricorso a elementi che hanno fatto già parte di un precedente procedimento giudiziario e in questo caso già concluso.

La vicenda nasce da un esposto all’indomani delle elezioni comunali del 2012 che decretarono l’elezione a sindaco di Pietro Tidei.

Il collegio giudicante ha inoltre respinto anche la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dai legali di Pietro Tidei. E’ stata invece accolta quella del Comune di Civitavecchia, che nel corso del procedimento sarà quindi considerato parte civile.