Monti, addio definitivo a Civitavecchia: «Ma sono pronto per un altro porto»

Dopo il passo indietro («L’ho fatto per il porto»), il presidente parla del suo futuro: «Rimango in Assoporti. E parteciperò alla call del ministro. Sono a disposizione»

CIVITAVECCHIA – Mentre a Molo Vespucci da oggi si torna a respirare aria di legalità, l’ex presidente dell’Autorità Portuale nonché ex commissario Pasqualino Monti ha rilasciato un intervista ai colleghi de Il Secolo XIX di Genova (The Medit Telegraph) dove parla del suo futuro.

Le sue dichiarazioni continuano a stridere con quanto il suo ex portavoce continua a scrivere e dichiarare, parliamo di un imbarazzante Massimiliano Grasso il quale, evidentemente ancora sotto shock per aver perso il suo ultimo padrino, non riesce serenamente a vedere la verità per quello che è.

La notizia però è un’altra e cioè l’intervista a Pasqualino Monti che, in totale contraddizione con la sua ultima conferenza stampa fatta a Molo Vespucci prima del famoso “passo indietro”.

In quella circostanza sembrava non dover mollare di un centimetro ma, evidentemente, qualcuno gli ha consigliato di cambiare strada ed ecco allora che dichiara:

«Mi sono liberato di un peso che incombeva su di me, ma specialmente sul porto. Avevo il dovere di farlo».

Pasqualino Monti, scrivono i colleghi di Genova, è in effetti più libero ora, anche di contrattaccare, dopo aver scritto venerdì la lettera al ministro Delrio con cui si è dichiarato “indisponibile a ricoprire ancora il ruolo di commissario” del porto di Civitavecchia.

Non sarà lui a traghettare lAuthority laziale verso la nuova riforma.

«Ho deciso di fare un passo indietro per cercare di rasserenare il clima, perché non posso passare l’85% del tempo a difendermi da esposti e denunce».

Il presidente di Assoporti («Rimango al vertice dell’associazione») è assediato da tempo dai suoi due nemici principali: da Gianni Moscherini, suo predecessore alla guida dello scalo e ora principale accusatore con cui sta incrociando le lame anche nei tribunali. L’altro fronte è quello della famiglia Tidei: l’ex sindaco della città e la figlia parlamentare del Pd completano l’accerchiamento politico.

Le accuse più recenti sono di non aver voluto la “Costa Concordia” in demolizione a Civitavecchia, come emergerebbe da alcune intercettazioni: «Non toccava a me decidere e ora, dove sarebbe stata ormeggiata la nave, è fiorito un traffico, quello di auto, che ha garantito maggiore occupazione».

Monti denuncia un clima politico insopportabile: «Spero con il mio passo indietro di aver facilitato la decisione del ministro. Voglio dare serenità al porto».

Monti non tornerà più al vertice dell’Authority di Civitavecchia, ma non è un addio dal settore: «Il mio passo indietro non è un addio alla portualità. Parteciperò alla call del ministro: sono a sua disposizione. Se riterrà di potermi utilizzare, ne sarò lieto. Deciderà lui».

Al porto adesso arriva il vice comandante delle capitanerie Ilarione Dell’Anna, poi toccherà a un nuovo presidente.

Monti però riparte da una certezza, Assoporti.

«Rimango al comando dell’associazione affiancato da tre vice-presidenti che conservano intatti i loro poteri, in attesa che arrivi la riforma con le 15 Authority. Laddove il ministro decidesse di indicarmi per una Authority di sistema portuale, vorrei portare avanti il processo di rinnovamento dell’Associazione che ho già condiviso con il ministro anche in armonia con la riforma ormai varata». C

ome tutti gli altri aspiranti presidenti anche Monti inoltrerà il suo curriculum a Delrio. Sulla destinazione preferita lo spazio però è ancora vuoto.

Soprattutto bisognerà capire se sia completamente guarito dalla depressione maggiore e se tutti gli avvisi di garanzia ricevuti in questi ultimi mesi possa creare problemi ostati e insormontabili.

Adesso Civitavecchia ha una certezza, Pasqualino Monti a Civitavecchia non metterà più piede all’Autorità Portuale di Civitavecchia neanche da dipendente.