Terni, Maratta-Gabelletta: bretella chiusa e nel totale degrado. Rifiuti, siringhe e prostituzione

Lo denuncia un servizio di Fabio Toni per “UmbriaON” e “Il Corriere dell’Umbria”. La bretella, ancora chiusa ed inaugurata a metà, è diventata una discarica abusiva e luogo di tossici e prostitute al lavoro

UmbriaON | Una parte è stata inaugurata lo scorso febbraio, resta ancora da completare il pezzo più importante: il famigerato ‘ponte della discordia’ – oggetto di ritardi, polemiche e calcoli sbagliati – che dovrà finalmente collegare Gabelletta e Maratta, vero obiettivo della ‘bretella’ da tempo in costruzione. Intanto però, con i lavori fermi da mesi, quel ponte si è trasformato in qualcos’altro. Che vale la pena raccontare.

ERBA ALTA SULLA ‘GABELLETTA-MARATTA’

Degrado a cielo aperto La ‘fu’ strada di Casanova, che un tempo collegava davvero Maratta e la zona alle spalle di Colleluna, è oggi una discarica a cielo aperto, fatta di rifiuti pericolosi ma anche di siringhe e preservativi, e un nuovo punto ‘di incontro’ fra le prostitute e i loro clienti. Approfittando di una strada ormai senza uscita, il degrado si è appropriato dell’area a ridosso del ponte chiuso, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di sicurezza e decoro.

Rifiuti, siringhe e prostitute Lo scenario che si presenta è dei peggiori: materassi accatastati, sedie, mobili, rifiuti pericolosi – scarti di lavorazioni edili ed elettrodomestici – siringhe ancora sporche di sangue. E il classico viavai che si registra nelle zone dove la prostituzione ‘tira’, con incontri fugaci fra le giovani che bazzicano la zona e i loro clienti, anche alla luce del giorno.

«Ma è possibile?» Aspetti che, uniti ai ritardi nei lavori e all’attuale assenza di un adeguato collegamento viario fra Gabelletta e Maratta, spingono i cittadini a proteste più che comprensibili: «Ma è possibile che abbiano inaugurato la parte opposta di questa strada con tante cerimonie e che nel versante della Marattana ci sia questo disastro? – si chiede un lettore di umbriaOn – Almeno quando la strada era aperta e si passava dalle stradine di Maratta Alta, questa situazione non c’era». Concetti che riportano a quel ‘si stava meglio quando si stava peggio’ che fa a cazzotti con i compiti e gli obiettivi che un ente pubblico dovrebbe darsi.