DANNI DA FAUNA SELVATICA, A VITERBO L’EMERGENZA DIVENTA CALAMITÀ NATURALE

COLDIRETTI IN PRESSING SU PROVINCIA E REGIONE PER LA FIRMA DELLA CONVENZIONE CHE RIAFFIDA LE DELEGHE ALLA POLIZIA PROVINCIALE

I danni sono così ingenti che ormai a Viterbo si va verso la proclamazione dello stato di calamità naturale da fauna selvatica. Il momento è drammatico. Gli agricoltori viterbesi della Coldiretti continuano a segnalare dall’inizio dell’estate devastazioni e distruzioni, dal nord al sud della provincia, di intere coltivazioni di mais e foraggio. La conta dei danni è pesantissima. Il bilancio, in appena tre mesi, è lievitato a centinaia di migliaia di euro di raccolti andati irrimediabilmente persi o, comunque, in gran parte compromessi. E adesso sono fortemente a rischio anche vigneti e noccioleti. Il Piano di gestione della fauna selvatica della Provincia di Viterbo, approvato da Ispra, è stato operativo fino a febbraio e si è rivelato, come sempre, efficace strumento per il contenimento della popolazione dei cinghiali massicciamente proliferata negli ultimi anni. Col passaggio delle competenze dalle Province alle Regioni, per effetto della legge di riordino del ministro Delrio, il meccanismo si è inceppato. Ancora non è stata firmata la convenzione che riassegna alla polizia provinciale il coordinamento delle attività di gestione della fauna selvatica. Pur essendo stata pubblicata sul Burl (Bollettino ufficiale della Regione Lazio) la convenzione non è operativa. Col risultato che i cinghiali scorrazzano nelle campagne, devastando coltivazioni e costringendo le aziende agricole a un surplus di spesa per approvvigionarsi di fieno, mais e foraggi. La situazione è insostenibile. Decine di aziende, piccole e grandi, sono al collasso. “Anche nella fattispecie l’agricoltura provinciale paga le conseguenze di ritardi burocratici di certo non addebitabili ai nostri imprenditori. Siamo al paradosso. Ogni giorno – commenta il direttore della Coldiretti di Viterbo Alberto Frau – riceviamo telefonate e richieste di aiuto di soci che hanno perso il raccolto, vanificando il lavoro di una intera stagione”. Senza la firma della convenzione non è possibile riabilitare la polizia provinciale al coordinamento delle attività di gestione dei cinghiali e dunque non è possibile procedere con gli abbattimenti selettivi. “Mi auguro – aggiunge Mauro Pacifici, presidente della Coldiretti provinciale – che Regione e Provincia vogliano trovare subito un’intesa per la firma della convenzione. In altre province, come Frosinone, i cacciatori autorizzati hanno già ripreso le attività di abbattimento dei cinghiali in eccesso. Mi auguro che entro pochi giorni possa accadere anche qui. Diversamente – conclude Pacifici – l’emergenza diventerà ingestibile”.