Terremoto: “La qualità di un’amministrazione si vede dai fatti e non dalle parole di circostanza”

DIVERSI I TERREMOTI, BEN DIVERSE LE RISPOSTE DI TERNI. 1997, TERREMOTO IN UNBRIA, ISOLA DI NOCERA UMBRA, UN ESEMPIO FULGIDO DI SOLIDARIETÀ, RAPIDITÀ, EFFICACIA.

La qualità di un’amministrazione si vede dai fatti, anche quelli che seguono un evento drammatico come un terremoto. Quando l’Umbria nel 1997 fu colpita dal terremoto che la ferì gravemente, a Terni c’era un’amministrazione seria e concreta. Non si perse nei soliti rituali della politica, parole di vicinanza, parole di circostanza, linguaggio politichese. Spesso alcune raccolte di fondi abbiamo visto come sono andate e quando finiscono bene comunque arrivano in ritardo, spesso di anni. Nel 1997 appena si diffusero le notizie dell’accaduto e le foto drammatiche dei crolli che colpirono l’Umbria (anche Terni fu interessata ma in modo marginale) proposi a Ciaurro un approccio inusuale ma in linea con il nostro modo di interpretare il governo di una città. Agli antipodi di quello odierno. Decidemmo di intervenire direttamente mettendo in campo risorse e professionalità. Immediatamente. Prese informazioni dalla Prefettura ci fu proposto di andare a soccorrere la popolazione di Isola di Nocera Umbra, una frazione rasa al suolo quasi completamente, con la popolazione messa nelle tende in riva ad un piccolo fiume che rischiava l’esondazione. Urgenza assoluta. Si doveva urbanizzare in toto una piccola collina in cui c’era il nulla per poterci collocare i container che la protezione civile avrebbe fornito trasferendoci gli sfollati. In un baleno furono prese decisioni velocissime: l’ufficio tecnico del Comune predispose la delibera di giunta che portai direttamente in consiglio, poi la gara telegrafica fra alcune imprese ternane (perché le gare trasparenti si possono fare anche con convocazione telegrafica quando la trasparenza e la correttezza non sono un optional), accordo con l’ASM per gli aspetti relativi all’impiantistica perché occorreva portare energia elettrica, pubblica illuminazione ed acqua in una sorta di deserto. Alcuni consiglieri dell’allora PD, all’opposizione, compreso quello che fece poi carriera diventando presidente dell’ATC, si distinsero per tentare di bloccare l’operazione sostenendo che Nocera Umbra era retta da un’amministrazione di cento destra, come se la solidarietà potesse essere colorata politicamente. Piccole povertà. Fu organizzata una colonna di tecnici e di mezzi e in pochissimi giorni, esattamente ventiquattro, fra difficoltà enormi, fra ottobre e novembre il tempo era tutt’altro che clemente, il miracolo era compiuto. Cinquantadue moduli abitativi furono adagiati su quella collina per consentire ad altrettante famiglia, nella nuova, provvisoria Isola, di affrontare l’inverno al caldo e in sicurezza. Rimasi commosso quando gli abitanti decisero per riconoscenza di dare alle vie realizzate a suon di ruspe dai ternani, illuminate e servite di tutto punto dall’ASM, i nostri toponimi, Corso Tacito, Via S. Valentino, ecc. Inaugurammo quell’insediamento, fra i primi in Umbria, entro la prima decade di novembre del ’97 e Ciaurro mi pregò di rappresentarlo.

I ternani debbono andare orgogliosi della capacità e della solidarietà dimostrate con grande determinazione ed efficacia in quella occasione ed episodi del genere, lungi dall’essere dimenticati per piccoli calcoli di bassa politica, dovrebbero essere ricordati e tramandati perché fanno parte del patrimonio storico cittadino. Dovremmo anzi stabilire un gemellaggio ideale con Nocera Umbra, perché ancora molti abitanti di Isola e molti ternani, a cominciare dai tecnici del Comune e dell’ASM ricordano con orgoglio quei fatti. Possibilmente, in casi analoghi, i sindaci dovrebbero dimostrare altrettanto spirito di iniziativa senza perdersi in annunciate passerelle con codazzi al seguito per dare ad intendere capacità di governo inesistenti.

Enrico Melasecche già Vice Sindaco ed Assessore ai LLPP