SICUREZZA STRADALE: Le idee di uno scrittore per ridurre gli incidenti

L’alto numero degli incidenti mortali in Italia, le cui vittime sono maggiormente persone giovani, hanno spinto Fabio Bergamo (Torino, 1972) a dedicarsi in maniera approfondita al problema, e da scrittore, ha avanzato delle proposte per ridurre gli incidenti e che saranno oggetto di una interrogazione parlamentare con l’interessamento dell’ On. Paolo Russo (Forza Italia) e l’On. Andrea Colletti (Movimento 5stelle) dopo essere state apprezzate dal Ministero dei Trasporti, l’ASAPS Polizia Stradale, Comando Generale dell’ Arma dei Carabinieri. Tra esse: lo Stop Avanzato che perfeziona la disciplina dello stop mettendo in comunicazione i veicoli che hanno la precedenza con quelli che intendono impegnare l’incrocio; l’indicatore di tenuta del margine destro per ricordare ai conducenti di guidare in prossimità del margine destro della corsia occupata, tale segnale non solo garantisce il mantenimento della distanza di sicurezza ma permette altresì ai conducenti di osservare visivamente la segnaletica; l’indice di pericolosità stradale che con due livelli informa del pericolo nella sua gravità (col primo livello si guiderà nel rispetto delle norme del CdS, col secondo si guiderà adottando la massima prudenza, ecco pensiamo le curve, le gallerie, i viadotti, le confluenze; il DAS che con due delineatori posti a diverse distanze del semaforo facilita l’attraversamento all’incrocio evitando di passare col rosso (il primo destinato alle auto ferme al semaforo, il secondo, più distante da esso, per le auto in movimento); il Privia Stop che, con una luce inserita nella parte frontale del veicolo segnala il suo rallentamento ai pedoni che attraversano la strada. Ha proposto il limite di velocità di 40 Km/h sulle strade a doppio senso, lasciando quello di 50 km/h solo sulle strade a senso unico ed ha coniato il nuovo termine di “limite di transito” nei confronti dei pedoni, più che di limite di velocità destinato esclusivamente ai veicoli, e quello del “dovere di antecedenza” per i conducenti che hanno appunto il dovere di dare ai pedoni la precedenza, quando essi, avendolo segnalato per tempo, attraversano, nei centri abitati, fuori delle strisce pedonali; la dimostrazione della validità giuridica del sorpasso a destra in autostrada per l’uso corretto delle tre corsie definendole per il loro utilizzo; ha proposto nelle rotatorie il limite generale di 40 Km/h e di 30 km/h quando in esse sono presenti dei ciclisti. Per la RC Auto ha pensato alla clausola relativa al “beneficio delle piccole riparazioni” per la revisione della carrozzeria destinata ai conducenti virtuosi ogni 8-10 anni di esperienza di guida in più. Istruttivo è per i bambini delle scuole primarie, il mio album “Guido anch’io”, di prossima pubblicazione, composto di un percorso dove gli alunni imparano a conoscere i segnali stradali rispondendo ai miniquiz da lui ideati e completando la segnaletica con gli adesivi corrispondenti. Per le autoscuole ha elaborato il libretto “Fenomenologia del pedone”. Ho proposto a Federauto, la federazione dei concessionari di auto in Italia, di includere di serie nell’acquisto delle auto nuove, il seggiolino per la ritenuta dei bambini per le famiglie che hanno un bambino piccolo per il quale vige l’obbligo del suo utilizzo, come prevede il CdS all’art. 172, e per le mamme che sono in dolce attesa. Per gli studenti ha anche scritto una poesia sulla Legge dal titolo “L’Abbraccio materno della Legge” che richiama alla fede in Dio e in Gesù Cristo, pubblicata su vari giornali ed esposta in alcune Chiese. Il suo sito per chi volesse visitarlo è www.fabiobergamo.it. Nel 2015, sulle strade italiane hanno perso la vita 3.419 persone.

Risposta GEN. Del Sette

“L’Abbraccio Materno della Legge”.

“Cosa è la Legge”

È Padre, per i doveri che, con rigore, impone.
Perché con essi domina l’istinto, spronando all’uso della ragione.  
Forma, dell’uomo, il carattere e la personalità.
Sancisce regole, dispone incarichi stabilendo così, ruoli e responsabilità.

È Madre, per i diritti che, amorevolmente, elargisce.
Perché con essi difende da offese, soprusi e violenze,
ed a chi sbaglia consente di affrancarsi per mezzo della Giustizia.
Dirime controversie e seda conflitti.
La sua Conoscenza, dove regna il dominio, dispensa libertà;
nei teatri di guerra, con i suoi trattati,
ispira soluzioni per una pace sincera e duratura.

È Verità, perché mette alla Prova.
Inderogabilmente, con i suoi precetti, pone l’uomo innanzi a delle scelte per lui basilari.
Le norme di cui si serve, fanno da vaglio ai suoi intendimenti.

È Vita, come Uomo unito alla Donna.
Perché nelle differenze stabilisce le uguaglianze,
attenta a non cagionare discriminazioni, reprimendo astiose iniquità.
Nel Creato, opera di Dio, ha le sue origini,
disvelandosi e confermandosi per mezzo della Natura.
Per la Civiltà è l’unico strumento a sua conservazione,
un punto fermo contro l’arroganza e la prevaricazione,
un ausilio alla solidarietà, un invito alla collaborazione.

È Libertà, per tutti e non di alcuni,
e con coraggio, va amata e protetta.
Non ha confini tracciati da linee dritte e contorni smussati,
frantuma muri, aggira ostacoli, scavalca barriere, risale correnti,
perché il suo sguardo, vigile, è in tutte le direzioni,
il suo Alito innovatore in ogni luogo.

È Trionfo della Giustizia nella galanteria del Tempo,
con il Male lasciato vincere prima, perché al Bene la rivincita è già promessa,
nelle proporzioni di una schiacciante, decisiva Vittoria.  

È Bella, più di qualsiasi altra cosa a cui, nel mondo, l’uomo possa anelare,
perché non è col possesso ed il potere che la si detiene,
ma con l’Umanità avvolta nel sacro mantello del Dovere.
Supera in bellezza opere scultoree, costruzioni architettoniche, scoperte scientifiche.

È Spirito Incarnato,
Incantando ed estasiando chi la osserva, più di una visione mistica.
La sua conoscenza rapisce ed entusiasma.
Nella strenua ricerca della sua affermazione,
l’uomo trova, in essa, il pieno compimento della sua Umanità,
e, nell’appagarlo, la Felicità che ne scaturisce, non ha eguali.

È la Scoperta più grande che l’Umanità potesse fare,
La più esaltante delle creazioni, che potesse concepire,
perché nell’uomo, il Creatore, l’ha incisa prima che egli venisse alla vita.  

Fabio Bergamo