Gioanfranco Fini, falsa notizia escort: chiesta condanna Belpietro e altri 3

Sentenza il 28 ottobre. “Contro presidente macchina del fango”

ROMA – Condannare Maurizio Belpietro a 4 mesi di reclusione per aver diffamato l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. La Procura di Roma ha concluso oggi davanti al giudice del tribunale capitolino chiedendo l’affermazione della penale responsabilità per il nuovo direttore della Verità; Lucia Rizzo, ai più nota come la escort ‘Rachele’; il suo agente Federico De Vincenzo; Andrea Zambrano, che pubblicò un’intervista alla donna su un sito internet. La sentenza è attesa per il 28 ottobre prossimo.

Belpietro pubblicò un editorale su Libero. Il pubblico ministero ha spiegato: “Non ci sono dubbi che a Fini – ha detto il pm – siano stati attribuiti gravissimi fatti falsi, per giunta lesivi della sua reputazione”. Secondo gli inquirenti la Rizzo e il suo agente avrebbero realizzato il 4 dicembre del 2010 un’intervista videoregistrata in cui la donna riferiva di avere avuto in quello stesso anno e nel 2009 tre incontri sessuali a pagamento con Fini, in cambio di 2mila euro ad appuntamento.

La donna, “lasciando intendere maliziosamente che avrebbe potuto in futuro rivelare altri dettagli”, affermò anche che Fini, dalla cui denuncia è partita l’inchiesta, le aveva promesso un aiuto a lavorare in televisione, ma “non avendo ricevuto alcun aiuto si era determinata a raccontare i fatti”. Fini si è costituito parte civile, con l’avvocato Francesco Compagna, ed ha chiesto la condanna degli imputati al risarcimento dei danni in solido pari a un milione di euro.

“Fini – ha detto il penalista – fu travolto dalla macchina del fango e fu vittima di una tendenza ormai dilagante secondo cui chiunque può dire e scrivere qualsiasi cosa, senza interessarsi se la notizia sia vera e chi l’abbia detta. In questa storia è in gioco non solo la reputazione di Fini ma anche la credibilità della terza carica dello Stato. Per fortuna, l’intervento tempestivo della Procura ha fatto sì che l’aspetto istituzionale sia stato salvaguardato. Quella notizia, divulgata da Lucia Rizzo e dal suo agente, era falsa, eppure c’è chi ha ritenuto di farci un articolo, nonostante sia stata considerata spazzatura persino da parte delle riviste di gossip”.