Terni, truffa ai malati neurologici: il principale accusato era stato premiato dall’associazione culturale “La Pagina” e dal presidente della Camera di Commercio

L’avvocato Fabrizio De Silvestri era stato premiato con “La Pagina d’Amore 2016”, nell’ambito dell’iniziativa “Terni, città di San Valentino”. Il Centro Culturale San Valentino, la Camera di Commercio di Terni, All Foods, ASM, SII ed altre importanti imprese ternane hanno contribuito alla realizzazione del “Pala Seven to Stand”, vicino alla Basilica di San Valentino. A rivelarlo, già dal mese di febbraio, era stato il giornale online “Umbria24.it”. Oggi i promotori del protocollo terapeutico “Seven to Stand” sono stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata a truffare i malati

L'avvocato Fabrizio De Silvestri viene premiato dal presidente della Camera di Commercio, in occasione della festa del Patrono San Valentino
L’avvocato Fabrizio De Silvestri viene premiato dal presidente della Camera di Commercio, in occasione della festa del Patrono San Valentino (14-02-2016)

 

TERNI | (UmbriaDomani.it) – Una finta clinica – la “Seven to Stand”  di Terni – per “curare” i malati di sclerosi multipla, artrite reumatoide, morbo di Parkinson all’interno di un centro estetico in via XX Settembre a Terni. Circa 200 i pazienti – accertati ed identificati dagli inquirenti – hanno ricevuto le “anomale” cure da parte del centro.

Un incasso enorme per la società, che già in 45 giorni poteva contare tra i 2.000 ed i 4.000 euro in tasca a paziente.

Le manette all’alba di martedì mattina sono scattate per sei persone:

Fabrizio De Silvestri, avvocato reatino originario di Torino, accusato di essere il vero e proprio organizzatore del sistema.

Giovanni Petrini, titolare di una farmacia di Rieti cheaveva il compito di preparare il cocktail di farmaci, basandosi sulle direttive impartitegli dall’avvocato e acquistando le sostanze farmacologiche dalla Repubblica Popolare Cinese.

Annalisa Grasso, fisioterapista e compagna dell’avvocato reatino, che praticava le sue cure all’interno del Centro Estetico “Forme di Bellezza” e forniva anche indicazioni sull’assunzione di farmaci.

Pierluigi Proietti, medico odontostomatologo, direttore sanitario del Centro Estetico, ricevava i malati e assicurava loro l’efficacia della terapia. Già dopo 45 giorni avrebbero infatti avuto dei miglioramenti.

Ed infine Edoardo Romani, ingegnere biomedico che si occupava di rifornire i farmaci e di divulgare il programma terapeutico attraverso una serratissima campagna pubblicitaria via Internet.

Ai domiciliari finisce un aiutante del centro estetico che svolgeva compiti puramente materiali: centralinista, autista, aiutante durante le sedute dei massaggi.

Tutto è cominciato nel 2014, quando alla Squadra Mobile di Rieti è giunta una segnalazione confidenziale. Il lavoro è stato poi trasferito alla polizia ternana che ha subito avviato una lunga e complessa indagine investigativa coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Terni, dott. Alberto Liguori e dal sostituto procuratore, dott. Marco Stramaglia.

Le indagini hanno individuato nell’avvocato reatino il capo dell’organizzazione. L’avvocato dopo aver fondato un’associazione denominata “Università Popolare Homo&Natura” – da circa due anni – esercitava abusivamente la professione medica nel centro estetico e diagnosticava malattie neurodegenerative gravi a oltre 200 pazienti. Somministrava anche cure farmacologiche secondo un protocollo medico di sua invenzione.img_4556

Le cure venivano spacciate come alternative alla medicina ufficiale – tanto da esser state già “testate” negli Stati Uniti – ed erano pubblicizzate come in grado di fornire un miglioramento quasi immediato alla vita del paziente.

Le capsule prescritte – è stato accertato tramite l’Istituto Superiore della Sanità di Roma – erano del tutto inefficenti ed in alcuni casi dannose per la cura delle patologie.

Il ruolo degli altri personaggi riguardava la fitta e stretta collaborazione tra ognuno nei diversi compiti assegnati. L’avvocato utilizzando il nome dell’ Università, rilasciava false attestazioni di partecipazione a corsi affini al protocollo – corsi che si svolgevano direttamente a casa sua.img_4555

Per cinque degli arrestati il gip Tordelli ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per il sesto quella dei domiciliari.

Tutti i provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Terni.

All’attività investigativa ha collaborato il personale NAS dei Carabinieri di Perugia che ha effettuato le analisi dei farmaci e delle sostanze sequestrate.