Civitavecchia – Ambienti di lavoro insalubri: giudizio immediato per Cozzolino

CIVITAVECCHIA – Avvio del procedimento con il rito di giudizio immediato, firmato il giudice per le indagini preliminari. Questa la comunicazione ricevuta dal sindaco Antonio Cozzolino, che finisce a processo per le denunce presentate ormai due anni fa in merito alle condizioni di alcuni uffici comunali. A seguito di alcuni accertamenti da parte della Asl, è arrivata a “sorpresa” la decisione del Gip.

Nel caso specifico, gli uffici incriminati sono quelli Legali a Palazzo del Pincio, della Pubblica Istruzione a Villa Albani e dell’Urbanistica al parco della Resistenza.

La notizia del procedimento giudiziario è arrivata dallo stesso sindaco Cozzolino. “Ci tengo a fare quest’atto di trasparenza nel pieno rispetto dei valori del 5 Stelle”, afferma il primo cittadino, che ha già comunicato il tutto ai colleghi del movimento nazionale.

“La questione è chiara – sostiene Cozzolino – a pochi mesi dal nostro insediamento abbiamo ricevuto diverse denunce per luoghi di lavoro insalubri. Luoghi di lavoro che erano in quelle condizioni da decenni”.

Stando all’ufficio stampa di Palazzo del Pincio, sembrerebbe che all’epoca della denuncia sarebbe bastato il pagamento di una multa per risolvere la questione in via amministrativa, ma Cozzolino si è rifiutato, sostenendo di essere nel giusto.

“Ho piena fiducia nell’operato della giustizia, velocissima in questo caso a chiudere le pratiche – commenta il sindaco – ed ho la coscienza completamente pulita. In appena due anni infatti abbiamo già sistemato molte delle criticità trovate al nostro arrivo, stiamo spendendo molti soldi per garantire ai dipendenti dei corretti luoghi di lavoro e corsi di formazione aggiornati ed è un altro aspetto della nostra vita amministrativa che abbiamo trovato completamente abbandonato a se stesso e che intendiamo riconsegnare alla città alla fine del nostro mandato completamente risanato”.

Questa la tesi del sindaco Cozzolino, affidata all’avvocato Roberto Immediata. La parola ora al Tribunale.