CALVI DELL’UMBRIA: il paese dell’acqua rossa

Si è di nuovo verificato il disservizio nelle condutture, i cittadini chiedono una seria posizione dell’amministrazione nei confronti della Sii

Va da sé che in tale situazione, il buon senso sconsiglia l’utilizzo di quanto esce dai rubinetti, almeno per coloro se ne sono accorti in tempo, perchè i cittadini non sono stati per nulla informati, né prima, né durante, né dopo il verificarsi del problema.

Si può quindi immaginare il disagio arrecato dal disservizio (poiché di questo si tratta) ai cittadini utenti del Consorzio SII, non soltanto per il fatto in sé, ovviamente, ma soprattutto per la mancata comunicazione dello stesso, che avrebbe dovuto fornire almeno le informazioni di base, e le norme di comportamento che si sarebbero dovute attuare, a tutela della pubblica incolumità.

A cosa sia dovuto il problema non è infatti dato sapere, a nulla essendo servite le ripetute telefonate fatte agli uffici del Consorzio, che hanno prodotto soltanto l’irritante risultato di venire rimpallati da un numero di telefono all’altro, e dal relativo ufficio all’altro. Si possono ipotizzare diverse cause, ma si rimane sempre e comunque nel campo dell’immaginazione, con l’unica certezza che il suddetto Consorzio è sicuramente più puntuale nel recapitare le bollette di pagamento che nel fornire il servizio essenziale che ci si aspetterebbe, visto anche l’ammontare, non proprio contenuto, delle stesse.

In ogni caso, è auspicabile una ferma presa di posizione dell’Amministrazione comunale nei confronti del SII, più di quanto non sia stato fatto in passato, visto anche che il Comune di Calvi è azionista del Consorzio, e per una quota azionaria non irrilevante (lo 0,71%), maggiore anche di molti altri centri, a tutela innanzitutto della salute pubblica, ma anche per far rispettare i termini contrattuali, che prevedono la fornitura di un bene essenziale (l’acqua) a fronte del  pagamento  da parte degli utenti, alcuni dei quali, hanno infatti maturato l’intenzione di adire la Magistratura sia in sede civile che penale, stante l’annosa ed evidentemente irrisolta situazione, che si ripete fin troppo spesso, e che ha già causato non pochi danni a caldaie da riscaldamento ed ad altre apparecchiature domestiche e non, che per il loro funzionamento necessitano di acqua possibilmente pulita.

Intanto i cittadini si pongono delle domande, visto e considerato che nella nostra redazione continuano a giungere segnalazioni di protesta in merito a questo fenomeno noi le riportiamo come sempre.

Perché l’amministrazione non prende una posizione seria e intransigente  nei confronti del Sii e si continua ad andare avanti come hanno fatto le passate amministrazioni?

Perché l’amministrazione comunale non difende i cittadini riguardo a questo fenomeno e come al solito si aspetta che le iniziative vengano intraprese dai cittadini?   

Informeremo comunque puntualmente i nostri lettori sugli eventuali futuri sviluppi, speriamo in senso positivo, della vicenda, sempre che qualche sbalzo di tensione non faccia saltare le apparecchiature elettriche, come avviene infatti appena accenna a piovere. Ma questa è un’altra storia…