Vetralla: Il sindaco Francesco Coppari risponde ma non gli è chiaro il concetto di comunicazione

Apprendiamo solo ora della risposta del sindaco di Vetralla Coppari in merito alla richiesta di appuntamento delle mamme per la chiusura dell’asilo, le quali non essendo state ricevute si sono rivolte a Gennaro Giardino. Riportiamo di nuovo quanto da loro scritto.

Ciao Gennaro in questi giorni stiamo vivendo il problema dell’asilo chiuso perché dichiarato inagibile e a tutt’oggi ancora non sappiamo dove andranno dislocate le sezioni e la sistemazione dei nostri figli…noi mamme abbiamo chiamato in comune cercando di prendere un appuntamento con il Sindaco Coppari e ci è stato risposto che questa settimana non ci può ricevere per i troppi impegni…credo che a tutt’oggi non abbiano ancora una soluzione e cercano di non affrontare il problema. Puoi aiutarci ???? grazie buona giornata!!!!”

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Fermo restando il fatto che sarebbe stato educato divulgare un comunicato stampa a tutte le testate che hanno trattato il problema, resta sorprendente come il sindaco non abbia ancora chiaro in mente il senso e il significato di PARTECIPAZIONE POPOLARE.

Infatti le mamme hanno chiesto un incontro con il primo cittadino per affrontare il problema di sistemazione dei propri figli, in quanto oggi, purtroppo, nelle famiglie lavorano entrambi i genitori, per ovvi motivi di crisi e aggravio fiscale, quindi sempre più mamme, sostenendo anche costi, si affidano agli asili nido.

Il sindaco nascondendosi dietro ad un dito risponde come segue:

“Non è vero che non c’è stata comunicazione.

La comunicazione l’abbiamo fatta sia quando abbiamo presentato il piano d’emergenza della Protezione Civile sia in consiglio comunale. La scuola è stata chiusa perché non risponde ai requisiti di idoneità sismica. Dopo il terremoto abbiamo fatto un sopralluogo e l’abbiamo chiusa per la valutazione negativa dell’ufficio comunale competente.

Le polemiche? Sono strumentali. Stiamo cercando una soluzione alternativa e al momento non disponiamo di un’altra scuola, chi decide poi sono i dirigenti, anzi il dirigente. Per cui andare a chiedere al sindaco la soluzione è un po’ menare il can per l’aia. Il sindaco può dare la disponibilità di altri locali. E li stiamo cercando fin da quando abbiamo deciso di chiudere la scuola. Non abbiamo da rimproverarci nulla”.

Sul fatto della comunicazione che la scuola sarebbe stata chiusa non ne avevamo dubbi infatti le mamme stesse nella loro richiesta hanno ben espletato il fatto che erano a conoscenza della chiusura dello stesso, per questo motivo l’incontro si necessitava per poter trovare una soluzione e probabilmente nel dialogo potevano uscire anche proposte per una momentanea sistemazione.

Quindi ci chiediamo quali sono le polemiche? Cosa ci sta di strumentale? Ma lei signor sindaco non ha mai avuto problemi con i figli? Forse sua moglie ha fatto sempre la casalinga?

Non si può procrastinare un problema così serio girando la palla tra un dirigente e l’altro, inoltre mi sembra realmente strano che non si possa chiedere una soluzione al sindaco dichiarando che è un po’ menare il can per l’aia. La cosa ci sorprende notevolmente quindi anche chiedere i voti ai cittadini potrebbe essere come menare il can per l’aia.

Per poter dichiarare di non avere nulla da rimproverarsi è bene che cerchi il più presto possibile dei locali per poter ospitare questi bambini e magari ricevere le mamme soltanto per una questione di rispetto a chi l’ha fatta diventare sindaco.

Ma ovviamente lei signor sindaco è molto impegnato nel curare la propria immagine infatti con la delibera n. 228 del 20/10/2016 ha provveduto, momentaneamente, ma con celerità, ad assumere un addetto stampa con una retribuzione di € 1.000,00 dichiarando quanto segue:

“Si tratta di un incarico transitorio fino alla fine dell’anno, è una decisione provvisoria. Ci accusano di aver speso soldi, che poi sono anche poca cosa, siamo sicuri, invece, di stare dalla parte giusta. L’abbiamo detto anche in consiglio. Avere una persona di fiducia dell’amministrazione che cura i rapporti con la stampa per noi è importante, non si tratta di soldi buttati”.

Ma dei locali transitori per tutelare le mamme che forse le hanno dato anche il voto non si trova la soluzione.

Ci auguriamo che la prossima volta abbia l’educazione di rispondere anche a noi poveri mortali e magari citare anche Gennaro Giardino che sta facendo molto per la sua comunità.

Noi siamo sempre pronti a scrivere sue eventuali controdeduzioni.