Fondazione Cariciv – Soldi solo per gli stipendi di Cacciaglia & Co. L’Ente serve a “sfamare” le loro famiglie

Lo storico segretario di “Ciccio” Cacciaglia, Pasquale Giampaglia, sistemato lautamente con l’incarico di vice direttore generale. Per loro soldi a palate, per il territorio 2 mila euro. Mecenate non ha ancora depositato il bilancio, è ora che intervengano le Fiamme Gialle

CIVITAVECCHIA – “Venerdì 28 ottobre, anno di grazia e del Signore 2016, Lorsignori hanno firmato l’atto di morte della gloriosa Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Una morte annunciata …”. Questa data suona beffarda. Il 28 ottobre del 1922 un manipolo di uomini guidati da tale Benito Mussolini mossero da Orvieto e Orte alla volta di Roma. Una Marcia che ancora oggi viene commemorata in tutta Italia.

Nella Fondazione Cariciv, il 28 ottobre 2016 un manipolo sparuto di uomini ha marciato sul bilancio dell’ente garantendosi lauti gettoni d’indennità di carica lasciando al popolo le briciole. Anzi, neanche quelle. (LEGGI)

Oltre alle ridicole somme (euro duemila) previste per i compiti d’istituto, il prossimo anno, una casta inetta e scialacquatrice ha previsto di distribuirsi nel 2017 € 170.000 (centosettantamila euro) per compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese, € 169.000 in gran parte per compensi al Direttore Generale, al vice direttore generale.

Per il 2016 per entrambe e voci era previsto un costo di € 410.000, quindi, direte, un bel taglio.

Ma non potete permettervelo.

Ci pensate, per non fare niente, un vice direttore e un personale che rispetto all’anno scorso passa da 5 a 7 unità. Dico per non fare niente perché il prossimo anno non ci saranno progetti da istruire e non ci sarà neppure da occuparsi di investimenti affidati ad un Advisor (ci avessero pensato prima avrebbero evitato il disastro, forse).

Lo storico segretario portaborse tutto fare, nonché collega di Ordine, Pasquale Giampaglia, promosso vice direttore generale (del nulla).

Ci chiediamo e la città, prima o poi, finirà per chiedersi: era davvero impossibile rinunciare, in considerazione della situazione drammatica, agli emolumenti?

Considerato che il signor Vincenzo Cacciaglia non ha certo bisogno (magari sua figlia sì) dello stipendio della Fondazione, è ricco, ricchissimo. Non solo, non si è reso conto che le sue incapacità manageriali hanno fatto sprofondare, senza la benché minima vergogna, la Fondazione verso il baratro continua imperterrito a rappresntarla come se niente fosse.

Inoltre, era davvero impossibile non inserire in organico figure (vice direttore generale) che prima non c’erano mai state o evitare di incrementare un personale già esuberante?

Su questo documento si continuano a prevedere perdite su perdite, vengono indicate per la Scuola Materna dove, ricordiamolo, l’avvocato Cacciaglia ricopre un ruolo simile a quello di un preside. Tra le perdite, però, non sono state inserite quelle per la società strumentale Mecenate.

Cosa ne faranno l’anno prossimo di Mecenate dove se la canta e se la suona la figlia di Cacciaglia?

Dovreste dimettervi non per incapacità acclarata, ma per amor proprio.

Dubitiamo che lo facciate, finché c’è la vacca da mungere resterete coraggiosamente al vostro posto.

Fanno gola quei gettoni che vanno ad aggiungersi ai vostri redditi personali che non sono certo paragonabili al 97% della popolazione locale.

Eppure il solerte avvocato Cacciaglia e tutti gli altri amministratori, che tanto bene hanno fatto alla città e al territorio, con i soldi della Fondazione ovviamente, dovrebbero far sapere alla pubblica opinione quanto hanno incamerato per compensi dalla Fondazione e dalla società strumentale, da quando sono in carica (Cacciaglia da 14 anni) dicono, ma sarebbe carino che lo dicesse lui, l’ente lo ha ripagato del duro lavoro con oltre un milione di euro di compensi. Solo così si potrebbe misurare il vostro disinteresse nel far del bene agli altri.

Rinunciate a quei gettoni, tanto non vi servono, o meglio, non li meritate. Metteteli insieme a quei miserevoli 2mila euro che avete lasciato nella disponibilità del territorio e, appena potete, andate a confessare i vostri errori.

Infine Mecenate Tv. Orbene. Questa straordinaria società strumentale che ha contribuito a depauperare le casse della Fondazione, ad oggi che scriviamo, non ha ancora presentato il Bilancio 2015.

Perché? Quale problema può esserci mai visto che l’assemblea la decide un socio unico?

Non riuscite a giustificare qualche spesetta?

State nascondendo qualcosa che è meglio si possa venire a sapere il più tardi possibile?

Certo è che difronte a questa situazione (sanabile con una multa e il deposito) la Guardia di Finanza potrebbe, d’ufficio, andare dal commercialista e chiedere le carte, leggerle, vederle, intervenire.

Anche le Fiamme Gialle devono dimostrare ai cittadini che le regole valgono per tutti, anche per i colletti bianchi.

Alla prossima puntata… a breve, molto breve.

 

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