Appaltopoli ternana, indagini sul gotha delle COOP a marchio PD

Si indaga per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Lunedì il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, riferirà in consiglio comunale. Indagini partite a seguito di esposti presentati da consiglieri comunali e da ditte escluse dagli appalti 

TERNI (UmbriaDomani) – L’inchiesta appalti sospetti si divide in sei diversi filoni. Ognuno di loro tocca ambiti importanti, grandi, con diversi personaggi all’interno. Verde pubblico, manutenzioni cimiteriali, cascata delle Marmore, Terni Reti, Caos e mense. Queste le sei strade sulle quali indaga la Procura della Repubblica di Terni che nella giornata di giovedì ha portato a 16 avvisi di garanzia anche per associazione a delinquere.

Nella fitta rete di documenti sequestrati giovedì da Squadra Mobile e Finanza ad attirare l’attenzione della Procura anche delibere, predisposizione di gare e in alcuni casi affidamenti.

Tutti movimenti – nero su bianco – che hanno aperto gli occhi della Procura anche in vista di esposti di ditte escluse ma anche di iniziative in consiglio comunale.

Ora il lavoro da fare è tutto concentrato su quei documenti, sulle innumerevoli intercettazioni registrate.

L’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari, l’assessore al bilancio Vittorio Piacenti d’Ubaldi, il dirigente del Comune di Terni, Renato Pierdonati, il funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli ed un altro funzionario comunale, Alessandro Marinucci, Nicola Cimadoro, responsabile del settore emergenze all’estero della Caritas diocesana, Paolo Neri, della direzione gestione e manutenzione patrimonio del Comune di Terni, il presidente della cooperativa Alis, Stefano Notari, il presidente della cooperativa Actl, Sandro Corsi ed ancora, il responsabile appalti e progettazione sociale presso cooperativa sociale Actl, Carlo Andreucci, il responsabile della cooperativa UltraServizi, Antonio Sabatini, Luca Ascani e Gianluca Tomassi della cooperativa sociale Gea e La Torre, Goffredo Maria Copparoni, commercialista, Massimo Piacenti, amministratore delegato della AllFoods, Riccardo Fioriti, dirigente AllFoods.

Questi alcuni dei nomi importanti che trapelano nell’inchiesta relativa agli “appalti sospetti” a Terni, scattata giovedì mattina.

Sono in tutto 16 gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Terni nei confronti di assessori, dirigenti e funzionari del Comune di Terni. L’indagine è durata un anno ed ha visto in prima linea impegnata la Squadra Mobile della Questura di Terni, successivamente affiancata dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria.

Indagine sfociata nel mega blitz di giovedì mattina della Squadra Mobile della Polizia, diretta dal dottor Alfredo Luzi, e degli uomini della Guardia di Finanza di Terni, all’interno della sede comunale di Palazzo Spada.

Le accuse per i 16 sarebbero pesantissime. Si va dall’associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.  A due indagati è stato notificato un avviso di garanzia per falso ideologico.

Ogni angolo del Comune è stato setacciato. Sono stati 30 in totale i provvedimenti di perquisizione emessi dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di amministratori, dirigenti, funzionari del Comune di Terni. Le pattuglie si sono dirette anche in alcuni uffici dell’assessorato.

Server, documenti, computer portatili, fascicoli, apparecchiature del comune. Tutto il materiale sequestrato è attualmente al vaglio degli inquirenti.

L’inchiesta è stata coordinata direttamente dalla Procura della Repubblica di Terni, con il procuratore Alberto Liguori.

Stupore tra la gente che si è vista arrivare decine di pattuglie davanti a Palazzo Spada.

 

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