Fallita la Bracciano Ambiente

Esposizione debitoria superiore ai 12 milioni di euro. Futuro incerto per i 50 lavoratori della società in house

BRACCIANO – Il tribunale di  Civitavecchia pone fine alla storia della Bracciano Ambiente. Sarebbe infatti giunta il 21 novembre scorso la sentenza di fallimento della società in house del comune di Bracciano la cui storia era ormai appesa ad un filo da mesi.

Una mazzata pesante per i circa 50 lavoratori che ora perderanno il posto di lavoro, anche se trattandosi di servizi pubblici locali è previsto che seguano i servizi con il nuovo soggetto gestore.

Le speranze di salvare la società si erano ridotte notevolmente negli ultimi mesi quando è emerso ancora più drammaticamente il quadro economico della Bracciano Ambiente.

Anche il disperato tentativo di bandire più volte delle gare per la realizzazione dei un Ecodistretto non avevano dato il loro frutto. I bandi via via andati deserti, fino all’ultimo ritirato per volere del socio unico, il comune di Bracciano, avevano mostrato l’impossibilità di reperire sul mercato delle società interessate ad offrire royalties per coprire il disavando della società a patto di una concessione ventennale dell’impiantistica da realizzarsi.

La vicenda giudiziaria era nata dopo il ricorso presentato dai creditori Matteucci Srl e Matteucci impianti Srl che dovevano dalla società soldi per l’ammontare di 199.180 euro. Il ricorso aveva innescato la richiesta del Pm tesa ad ottenere la dichiarazione di fallimento della società.

Una vicenda che però ha richiesto un’analisi approfondita in quanto la Bracciano Ambiente si configura come società in house del comune. Nonostante ciò la stessa non ha potuto beneficiare delle procedure di dissesto finanziario che invece si applicano agli enti pubblici in caso di disequilibrio dei conti.

Per questo l’iter applicato dal giudice nei confronti della Bracciano Ambiente ha seguito l’iter del diritto societario e quindi l’applicazione della procedura fallimentare.

Emerge dalla trattazione che la società aveva ormai dichiarato un’esposizione debitoria complessiva superiore ai 12 milioni di euro. Una cifra a conti fatti ben superiore a quanto si sarebbe potuto racimolare con gli ultimi bandi.

Negli ultimi mesi la società ha accumulato passività mensili esorbitanti. Dall’inizio dell’anno la società ha perso mediamente circa 400 mila euro al mese, cifra poi scesa a 130 mila dal mese di agosto dopo gli estremi tagli messi in atto dal nuovo amministratore unico della società Silvia Fiori.

La situazione della società è tracollata a partire dagli ultimi esercizi finanziari. A dare il colpo di grazia è stata poi la saturazione dell’invaso di Cupinoro che ha portato all’interruzione degli incassi dovuti al conferimento dei rifiuti dai 24 comuni del bacino. I rifiuti rappresentavano di fatto liquidità per la società che faceva fronte ai costi della discarica, ai costi della gestione degli invasi ereditati alla sua creazione e del personale per lo svolgimento di servizi pubblici per il comune di Bracciano tra cui il servizio di raccolta RSU e di gestione cimiteriale. Il fallimento della società ha posto problemi anche per quanto riguarda i servizi ed i contratti in essere con il comune di Bracciano. Contratti delicati per lo svolgimento di servizi primari e non sospendibili primo tra i quali la raccolta dei rifiuti.

Per questo la sessione fallimentare avrebbe deciso di demandare ad un esercizio provvisorio la gestione delle sole attività di raccolta differenziata dei rifiuti, di gestione dell’illuminazione votiva e della manutenzione cimiteriale. Queste attività saranno gestite fino a quando il comune avrà provveduto all’affidamento a nuove società tramite bando di gara, o affidamento in urgenza ai fini dell’espletamento di una procedura che potrebbe richiedere anche mesi.
Per i lavoratori della società quindi si prospetta una prosecuzione del lavoro per poche settimane. Il contratto in essere infatti ha come scadenza il 31 dicembre 2016, contratto che a questo punto nn dovrebbe avere ulteriori proroghe.

Nel frattempo il giudice ha disposto l’immediata raccolta di tutta la documentazione contabile e la ricognizione del patrimonio della società a tutela e garanzia dei creditori che devono soldi dalla Bracciano Ambiente.