CIRCULAR ECONOMY: AL VIA A BRUXELLES I LAVORI DEL PROGETTO SCREEN

Capofila la Regione Lazio, con il supporto scientifico dell’Università della Tuscia

VITERBO – Il 24 novembre hanno preso il via, presso la sede di Bruxelles della Regione Lazio, i lavori del progetto Screen, Synergic Circular Economy Across European Regions, finalizzato allo sviluppo di un quadro di riferimento europeo per sostenere la transizione verso l’economia circolare, grazie allo sviluppo di modelli di business eco-innovativi.

Il progetto, coordinato dalla Regione Lazio e supportato scientificamente dall’Università degli Studi della Tuscia, è stato presentato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, che ha sottolineato “l’importanza e i possibili vantaggi derivanti dall’integrazione delle diverse specializzazioni produttive presenti nelle diverse regioni europee per poter costruire una catena del valore rispettosa dell’ambiente, che contribuisca alla creazione di servizi che salvaguardino la circolarità, la resilienza dei processi di produzione e più in generale dell’intera economia regionale ed europea”.

Hanno preso parte alla giornata di lancio, nella sua parte pubblica, le Direzioni Generali della Commissione Europea per la Ricerca e Innovazione (DG RTD), per l’Ambiente (DG ENV) e per le Politiche Regionali (DG Regio), che hanno evidenziato la prospettiva europea sul tema della circular economy nei rispettivi ambiti. È inoltre intervenuta Françoise Bonnet, segretaria generale di Acr+, associazione delle città e delle Regioni europee per il riciclaggio e la gestione sostenibile delle risorse naturali, Carmen Mena Abela, caposettore dell’Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie imprese (Easme) della Commissione Europea, e il project adviser Keti Medarova-Bergstrom.

Il compito di trarre le conclusioni dell’incontro pubblico “Kick Off meeting” è stato affidato al prof. Alessandro Ruggieri, rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, che ha espresso la necessità di “arrivare in tempi brevi a ottenere un modello di riferimento condiviso per sostenere la crescita dell’economia circolare. Lo sviluppo economico dell’area euro può sfruttare le specializzazioni produttive presenti nelle diverse regioni per poter costruire una catena del valore rispettosa dell’ambiente, che contribuisca alla creazione di servizi che salvaguardino la circolarità, la resilienza dei processi di produzione e più in generale dell’intera economia”.

I lavori sono proseguiti anche la mattina del 25 novembre con una serie di incontri di natura tecnica tra i 12 partner partecipanti al progetto (Regione Lazio, Università degli Studi della Tuscia, Regione Lombardia, Comunidad Foral de Navarra – Gobierno de Navarra, Comissao de Coordenacao e Desenvolvimento Regional do Centro, Wojewodztwo Lodzkie, Kriti, Nexa – Agence Regionale de Developpement d’investissement et d’innovation, Knowledge transfer Network Limited, Limburg Province, Provincie Fryslan, Pirkanmaan Liitto) finalizzati a delineare una strategia di sviluppo condivisa delle attività da porre in essere all’interno del progetto.