Civitavecchia, l’inutile gesto di un uomo distrutto da Banca Etruria

Primo anniversario dalla morte di Luigino D’Angelo, il pensionato truffato e spennato dall’Istituto di credito toscano. Vano quell’estremo sacrificio. Lo Stato non ha fatto nulla. Lidia, vedova abbandonata e mai risarcita. La solita vergogna all’italiana. Renzi e Boschi tengono famiglia (la loro)

CIVITAVECCHIA – Da questo sito la notizia del suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato civitavecchiese truffato dei suoi risparmi da Banca Etruria, fece il giro del mondo. Non dimenticheremo mai quei giorni. Giornalisti, televisioni, curiosi che per giorni asserragliarono l’abitazione della vedova Lidia. Quest’ultima abbandonata da tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali.

Che quelle nazionali evitassero di parlare con la donna era fin troppo scontato. La bella Boschi, donna di punta e di bellezza del “gitano” Renzi, aveva il papà e altri familiari a busta paga dell’Istituto Toscano.

Dunque è trascorso un anno dal quel tragico gesto compiuto da Luigino D’Angelo. Il pensionato civitavecchiese aveva perduto decine di migliaia di euro di risparmi che aveva investito nelle obbligazioni subordinate di Banca Etruria diventate poi carta straccia e con la certezza acquisita con tanto di annuncio da parte del Governo Renzi, che non avrebbe riavuto indietro un solo euro.

Si scrisse tanto, troppo. L’altro nostro scoop fu quello di intervistare quel dirigente che rifilò, su mandato dei suoi superiori, quella terribile sòla all’ex dipendente dell’Enel, Marcello Benedetti, cacciato non per questo evento ma per aver spennato altri poveri correntisti.

Due le inchieste nate all’indomani di quel tragico suicidio.

La prima partita dalla Procura di Civitavecchia, la seconda della Procura della Repubblica di Arezzo.

Per far valere i loro diritti, i familiari del povero Luigino D’Angelo e di tutti gli altri (decine di migliaia) si aprirà un contenzioso giudiziario civilistico che porterà, forse, fra trenta o quarant’anni, ad una sentenza risarcitoria.

Anche per questo crediamo che Renzi e il suo Governo, che tutto fanno tranne che tutelare i cittadini, meritino una dura lezione. Si occupano di cambiare la Costituzione ma se ne fregano delle sofferenze degli italiani.