«De Rebotti pensa a far arrivare altri immigrati. Si occupi dell’ospedale di Narni»

La Lega Nord critica “l’accoglienza diffusa” dei rifugiati, teorizzata dall’ANCI Umbria, presieduta dal Sindaco di Narni: «E’un inganno, vogliono portare in Umbria altri immigrati»

Di Emanuele Fiorini*

 

Centro per l’impiego al collasso, sospesi i servizi per i disabili; letti nei corridoi dell’ospedale: caos e rabbia dei medici; Polizia municipale in stato di agitazione per la scarsità dei mezzi e delle risorse; servizi per i pendolari sempre più carenti a fronte di rincari degli abbonamenti: e la risposta di Anci e Governo qual è? Incentivi ai Comuni che ospitano gli immigrati, chi si oppone sarà penalizzato. Leggendo le notizie degli ultimi giorni, ci balzano agli occhi le numerose difficoltà che i cittadini ternani devono affrontare nella loro quotidianità. Seppur in considerazione delle diverse competenze e responsabilità, risulta abbastanza evidente la scarsità di risorse pubbliche nel versante trasporti, così come mancano i fondi per offrire una sanità adeguata ai malati e per garantire la sicurezza. Ecco perché, accanto a queste evidenti criticità, stonano e non poco, le dichiarazioni del presidente Anci, nonché sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, il quale, in virtù del piano d’intesa elaborato con il Ministero dell’Interno, annuncia “premi” per i Comuni che ospitano immigrati e “sanzioni” per chi non lo fa. Ci sembra vergognoso che per i richiedenti asilo le risorse ci siano sempre e comunque, e per i cittadini umbri, invece, no. Poi non importa se gli ospedali hanno i letti nei corridoi, se il costo dei trasporti aumenta a discapito di un servizio carente, se la Polizia Municipale non ha mezzi e i Centri per l’impiego non hanno personale. Per tali emergenze non ci sono risorse, non sono previsti premi per chi eccelle o sanzioni per i Comuni che fanno mancare i servizi base ai cittadini. Considerando, poi, che De Rebotti, oltre ad essere presidente regionale Anci, è sindaco di Narni (e spesso confonde i due ruoli), farebbe meglio ad occuparsi dell’ospedale narnese, privo del punto nascite, con sempre meno personale e servizi e fuori da ogni tipo di investimento. La verità è un’altra. Questa “accoglienza diffusa” nasconde un grande inganno: l’arrivo in Umbria di nuovi immigrati, nonostante il numero di quelli presenti nella regione sia, già oggi, maggiore rispetto a quanto previsto dal Ministero. Sarebbe opportuno, invece, destinare risorse per rispondere alle esigenze dei cittadini.

 

*Capogruppo Lega Nord – Regione Umbria