Ecologia Viterbo “rettifica” la richiesta di rinvio a giudizio. Salta l’udienza davanti al Gup, gli atti di nuovo in Procura

Secondo l’amministratore della società Pierpaolo Lombardi ci sarebbero gravi diffamazioni e notizie infondate formulate dal pubblico ministero. Il procuratore di Roma Alberto Galanti intanto deve rifare il 415 Bis

ROMA – Nulla di fatto questa mattina davanti al GUP del Tribunale di Roma, dottor Claudio Carini, nell’udienza relativa all’inchiesta “Vento di Maestrale” che vede coinvolta Ecologia Viterbo e altre nove persone. Per un difetto di legittimità della difesa di alcuni imputati gli atti sono stati rimandati al pubblico ministero della Procura della Repubblica di Roma Alberto Galanti, per riformulare il 415 Bis e riaprire i termini alle difese per presentare memorie o essere escussi.Si allungano quindi i tempi e il processo davanti al GUP non ci sarà prima dell’estate. Nel frattempo ci è giunta in redazione una mail con oggetto: rettifica. Ad inviarla l’amministratore della società Ecologia Viterbo. Nella lunga lettera si parla di notizie distorte dei fatti e degli atti e gravemente lesive per la società. Questa lettera porta la firma del dottor Pierpaolo Lombardi.

Proprio in riferimento a quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi sull’inchiesta della Procura di Roma sulla gestione e il trattamento dei rifiuti in provincia di Rieti e Viterbo e di una presunta truffa ai danni dei Comuni del bacino serviti la nostra società ha ritenuto doveroso e opportuno dare una compiuta e corretta informazione sullo stato delle cose.

Per quanto riguarda il punto centrale dell’accusa, cioè la mancata produzione del CDR, va sottolineato che fin dal 2005 i documenti formalmente presentati alla Regione da Ecologia Viterbo Srl per l’ottenimento delle tariffe, escludono esplicitamente la produzione di CDR.

Per questa stessa ragione nel Piano Regionale di gestione dei Rifiuti nel gennaio 2012 la descrizione relativa ai profili tecnico-operativi dell’impianto TMB di Viterbo porta una precisa annotazione a margine: non producono CDR per indisponibilità delle destinazioni (termovalorizzatori o termocombustori eventualmente disponibili nell’ambito della Regione Lazio – Scheda tecnica allegata )

Se la Regione Lazio scrive quanto sopra affermato nel suo più importante documento in materia e cioè il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ciò vuol dire che era bene a conoscenza che fino ad una certa data l’impianto TMB di Viterbo non produceva CDR. Non può pertanto esserci in proposito, afferma Ecologia Viterbo, alcun raggiro. E non può esserci allo stesso tempo truffa visto che la società non avrebbe mai conteggiato, sempre da quanto loro affermano, ai fini tariffari i costi di produzione, trasporto e termovalorizzazione del CDR.

Va soprattutto ricordato che questa situazione deriva dal fatto che il termovalorizzatore proposto, progettato e approvato, prima a Monterazzano e poi a Casale Bussi, al servizio dell’impianto di Viterbo per la valorizzazione energetica del CDR, nonostante ripetute sollecitazioni e diffide, è a tutt’oggi, dopo più di 10 anni, ancora in attesa di decisioni politiche

Ecco la lettera di “rettifica” integrale:

Rettifica Etruria News (clicca e leggi)

Risponde la redazione

Il contenuto dell’articolo è semplicemente il sunto di un documento della Procura della Repubblica di Roma dove si fissa l’udienza preliminare prevista per domani alle ore 9 aula 6 davanti al GUP dottor Claudio Carini.

Riteniamo inverosimile che il dottor Lombardi non abbia letto quel documento. Nel caso e per sgombrare dubbi ed equivoci di ogni genere lo facciamo noi. In questo modo sia Lombardi che i lettori potranno rendersi conto di come stiano realmente le cose. Rileggendo i capi di imputazione della Procura, ribadiamo che, probabilmente, qualcosa all’amministratore sia sfuggito:

415 Bis Ecologia Viterbo

Riceviamo e pubblichiamo dal Comune di Civita Castellana:

CIVITA CASTELLANA – Il comune di Civita Castellana si costituirà parte civile nel procedimento n. 42675/2015 in cui risultano indagati Zadotti Francesco, Landi Bruno, Sacchetti Massimiliano, Narcisi Daniele, Rizzo Massimo, Stella Paolo, Aita Gaetano, Giacometti Angelo, Bernardini Giancarlo ed Ecologia Viterbo Srl.

A deciderlo è stata la giunta comunale nella seduta dello scorso 8 febbraio con la delibera n.13/2017. Il comune di Civita Castellana risulta, infatti, parte offesa nel procedimento a carico degli indagati insieme alla Regione Lazio e a moltissimi comuni del viterbese in merito alla gestione e al trattamento dei rifiuti condotta dalla società Ecologia Viterbo Srl.

Su proposta del Sindaco, ritenuta opportuna la costituzione di parte civile del comune di Civita Castellana in qualità di persona offesa, la giunta ha deliberato di approvare la partecipazione nel giudizio conferendo l’incarico all’Avvocato Sebastiano De Feudis.