TERNI: “Verdi”, l’ennesima vergogna che si è consumata…

Il consigliere comunale Paolo Crescimbeni torna a parlare attraverso una nota stampa, del Teatro Verdi, lasciato ormai in totale stato di abbandono da troppi anni.

Pubblichiamo quanto ricevuto:

“I tempi sono scaduti. Una ennesima vergogna si è ormai consumata. Dopo 8 anni non ci sono più alibi. Non c’è un’idea precisa, non si è trovato un finanziatore, non c’è una data entro cui ….

Non si sa cosa fare, quando, come, con quale progetto, con quali risorse.

Il Verdi sta entrando di pieno diritto nella galleria delle mostruosità di questa Città. Da Papigno al Tulipano, alla metro di superficie, al CMM, al Museo delle Armi, ecc., nessun concorso di privati, nessun projet financing.

Per il Verdi stiamo per perdere il contributo regionale così come lo stiamo per perdere per il centro commerciale naturale per il quale non si trovano 30 operatori pronti a partecipare all’impresa.

Ma non vi viene il dubbio che sia questa Amministrazione a non avere più credibilità in questa Città?

Perché il privato si affacci e metta risorse proprie occorre fiducia, riconoscimento di capacità, stima, solidità, progettualità. Qui tra un buco di bilancio, una dichiarazione di predissesto, una pioggia di avvisi di garanzia non c’è più un imprenditore, locale o non, disponibile ad una intrapresa pubblico- privato se non, forse, le solite cooperative per evidenti ritorni.

Oggi faremo chiacchiere e concluderemo con chiacchiere: la verità è che la cultura l’avete appaltata a chi, invece di pagarvi per questo copyright, ha voluto ricche ricompense e si affianca alla linea politica di questa Amministrazione con tutto il proprio sostegno.

Da qui sarebbe facile dedurre che il Verdi non s’ha da fare, ovvero in mancanza di pretendenti, si dovrà affidare alla cooperativa di turno! Che tristezza!

Io sono certo, certissimo che se questa Amministrazione  togliesse il disturbo stasera, domattina, non domani pomeriggio, domattina  si riunirebbero diversi CdA ed organi direttivi di soggetti pubblici e privati, o privati di interesse pubblico, per cominciare ad elaborare proposte alla nuova amministrazione civica che nascerà sicuramente in discontinuità con quella attuale.

Questa Amministrazione ha un deficit di stima, di credibilità, di fiducia mai raggiunti prima, se il Comune fosse una Società quotata le sue azioni oggi sarebbero sotto zero!

Tuttavia io credo che, dopo il chiarimento/confronto svolto,  l’Amministrazione ha ancora la possibilità di prendere l’ultimo treno e, raccordandosi con altre forze politiche e sociali, chiudere una telenovela che offende la Città e la cultura”.