Civitavecchia – Micchi, “Re” di acquisiti, rimborsi e fatture (di benzina ha consumato più di una Formula 1)

Nel 2016 la Segretaria Generale Cordella invitò il Sindaco a recuperare le somme indebitamente percepite da colui che mise alla porta i consiglieri comunali rifiutando la consegna degli atti. La Corte dei Conti ha aperto un’indagine a seguito di questa segnalazione, delegando la Guardia di Finanza a recuperare tutta la documentazione relativa ai costi dei liquidatori degli ultimi 5 anni

CIVITAVECCHIA – Non sono ancora sopiti i fragori dell’indagine legata alla “evaporazione” dei tre milioni di euro di crediti che Micchi si è “dimenticato” di riscuotere entro il 31 dicembre 2017, che la Guardia di Finanza ha nuovamente bussato agli uffici della ex HCS.

Questa volta l’indagine riguarda i rimborsi percepiti dello stesso Micchi che furiose polemiche avevano già suscitato in passato. 

Come si ricorderà, da subito, i rimborsi del Micchi (tra indennità e rimborsi stradali, mai autorizzati, si arrivava a d un costo di circa 12/13mila euro mensili) suscitarono enormi polemiche. Addirittura il Micchi si rifiutò di consegnare i documenti relativi ai suoi compensi ai consiglieri comunali che ne avevano – attraverso specifico accesso agli atti – richiesto copia. Intervennero i Carabinieri e il Difensore Civico della Regione Lazio che ammonì Micchi e Cozzolino, confermando che la loro condotta era palesemente irregolare. Nonostante tutto, però, Micchi e Cozzolino continuarono a non fornire i documenti richiesti.

Ma seppur con i suoi tempi lentissimi la burocrazia andava avanti. 

Lo stesso Segretario Generale Cordella mise nero su bianco la questione, denunciando al Sindaco Cozzolino la grave irregolarità. Nel maggio 2016, il Segretario invitò formalmente il Sindaco a recuperare le somme percepite da Micchi in violazione di Legge. Il Sindaco avrebbe dovuto mettere in mora il Micchi, e nel caso di rifiuto di quest’ultimo a restituire le somme ingiustamente incassate, avrebbe dovuto avviare l’azione di responsabilità prevista dal Codice Civile.

Ma Sindaco ed Assessori – si sa – scontano verso Micchi e l’enorme stuolo di avvocati e commercialisti da questi incaricati, una sorta di timore reverenziale, come se fosse la Giunta al servizio di Micchi e non il contrario. Su questo punto, alcune male lingue riferirono di rapporti professionali tra familiari di un assessore ed il gruppo di professionisti legati a Micchi, che sarebbe approdato a Civitavecchia proprio in virtù di questi rapporti. 

Tornando ai fatti, secondo i bene informati è stata quindi proprio la comunicazione del Segretario generale ad allertare la Corte dei Conti.

La Procura regionale ha così avviato una indagine. I Magistrati ci vogliono vedere chiaro ed hanno così delegato la GdF ad acquisire tutte le indennità percepite da Micchi e dagli altri liquidatori negli ultimi cinque anni. 

Intanto il 22 febbraio si terrà la udienza sul concordato di HCS, che ormai è divenuto una vera e propria barzelletta. Doveva durare nove mesi, come previsto dalla Legge. Siamo arrivati al terzo anno con i creditori che ormai non si presentano nemmeno più in udienza, aspettando di poter disporre, tra pochi mesi, di un interlocutore più affidabile. 

Si attende invece la dichiarazione di fallimento per le altre tre società (Città Pulita, Argo ed Ippocrate). Per quanto i 5 stelle cerchino di rinviare in eterno, subito dopo la dichiarazione di fallimento, gli atti andranno in procura e la distruzione dei crediti e l’incremento delle spese a favore di amministratori e liquidatori, peserà come un macigno per un eventuale procedimento per bancarotta.