Civitavecchia – Pubblicato sul sito della PAS il curriculum (con sorpresina) di Vincenzo Conte

Uno dei capi del Movimento 5 Stelle, Umberto Saccone, avrebbe dovuto già escluderlo per le sue pendenze penali (così le regole del suo partito). “Particolare” la dichiarazione di incompatibilità

CIVITAVECCHIA – Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni e, una volta controllato e verificato, ci siamo chiesti a cosa servono uomini in divisa e alti graduati in questi ruoli di “governo” se sono i primi a non dare il buon esempio.

Sulla posizione di Vincenzo Conte, colonnello dei carabinieri (mai in divisa) amante degli incarichi ministeriali e politici che, da poco tempo, è stato chiamato a sostituire l’ammiraglio Felice Nitrella nel ruolo di dirigente alla Port Authority Security.

Il bando è stato fatto, così come il licenziamento di Nitrella il fu ammiraglio, dal generale in quiescenza dei carabinieri, uomo dei servizi segreti e responsabile della sicurezza Eni e, uomo ombra del Movimento 5 Stelle, Umberto Saccone.

Saccone, non ha avuto mai alcun tipo di rapporto con Conte, altrimenti lo avrebbe di certo segnalato alla commissione che ha giudicato due soli curricula che, automaticamente, lo avrebbe fatto escluso.

Come detto, due sole domande, quella dell’ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e quello dell’avvocato civitavecchiese Matteo Mormino

Bocciato Mormino per una serie di obiezioni (secondo noi ridicole e censurabili), il “sor Conte” ha preso possesso del posto di Nitrella

 

Procedura selettiva per curriculum e successivo colloquio finalizzato allindividuazione di idonee candidature per lassunzione del Direttore Tecnico della PAS

 

In attesa di conoscere l’entità del suo stipendio (sarà interessante saperlo vista la situazione economica dell’ente), la PAS ha pubblicato sul sito, nella finestra Amministrazione Trasparente (usata pochissimo), il suo corposo e davvero incredibile curriculum.

Letto tutto quel “piombo” di incarichi che hanno spaziato dalla fame nel mondo alla monnezza del Lazio, i nostri attenti lettori ci hanno segnalato un particolare che anche a noi era sfuggito, cosa incredibile.

Prima di dirvi di cosa si tratta facciamo un passo indietro doveroso.

Il giorno della sua nomina avevamo da subito evidenziato delle criticità per lui in questo ruolo, una su tutte, la richiesta di rinvio a giudizio pendente per reati ambientali emessa dalla Procura della Repubblica di Roma quando Conte era amministratore di Lazio Ambiente.

Ci eravamo chiesti: l’avrà scritto nella domanda di ammissione all’esame orale della commissione per informarli di questo suo non proprio piccolo imprevisto?

Certo che no. Ci mancherebbe. Altrimenti Saccone che, insieme a Grillo e Di Majo danno la caccia, o meglio cacciano chiunque sia solo sfiorato da indagini, non l’avrebbe neanche fatto accomodare su sedia difronte la commissione, altro che assunzione.

Questo dimostrerebbe che tra i due non ci sono stati rapporti in precedenza, altrimenti le posizioni di incompatibilità sarebbero state due, una relativa alla sua pendenza penale non certo marginale l’altra, quella di un rapporto tra loro non dichiarato. Se si considera che nel bando si è arrivati anche ad escludere persone con legami di parentela di quarto grado, figuriamoci se tra i due ci fosse stato il ben che minimo rapporto.

Ecco. Arriviamo al momento della pubblicazione del curriculum di Vincenzo Conte sul quale torneremo anche perché è una persona, ci dicono, vendicativa e molto arrabbiata per gli articoli che gli abbiamo fatto (forse avremo bisogno della scorta, altro che Saviano).

Il documento, facilmente consultabile sul sito, ma noi ve lo proproniamo qui per una lettura più facile, nell’ultima paginetta, nelle ultime poche righe si legge:

 

Incompatibilità: Dichiara di non incorrere in alcune delle cause di incompatibilità come previsto dal decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39. Dichiarazione firmata il: – 29/06/2017 

 

Curriculum vitae VINCENZO CONTE

Beh, che dire, fidiamoci sulla parola di questo ex politico e, cosa non da poco, ancora ufficiale dell’Arma del Carabinieri, che ci tiene a precisare che fino al 29 giugno 2017 non aveva motivi di incompatibilità. Che c’azzecca sapere della sua posizione a quella data quanto lui è stato assunto a febbraio del 2018.

Beato lui. Anche se questo non gli comprometterà nulla, figuriamoci se qualcuno riesce ad essere incompatibile in Italia, sarebbe opportuno che ci dicesse quali siano, ad oggi, le sue pendenze con la Giustizia, anche perché ricopre un ruolo importante per la sicurezza del Porto di Civitavecchia (dove passano container pieni di ogni cosa) e la Procura di Roma, finché non ci sarà un proscioglimento o una sentenza di assoluzione, lo accusa di traffico illecito di rifiuti non di fichi d’india (anche se anche per lui vale la presunzione d’innocenza, figuriamoci).

Certo, se poi uscisse fuori che tra Saccone e Conte ci sia stato qualcosa in passato sarebbe decisamente grave. Gravissimo. Nel frattempo, mentre Saccone sta preprando le valige (finalmente ad Aprile finisce il suo mandato non rinnovabile) e il bando per trovare il suo sostituto, sarebbe opportuno che qualcuno controllasse se la legge, a Molo Vespucci, la stiano facendo rispettare o meno.

Siamo sicuri che presto ci saranno altre novità perché da quando Umberto Saccone è stato definito da Bisignani (mica pizza&fichi) una delle tre menti del Movimento 5 Stelle i suoi antagonisti sono aumentati, di brutto.

Tutto questo mentre il presidente sciatore, Francesco Maria Di Majo, invece di rimediare ad uno dei tanti danni compiuti in questi mesi di gestione, si sta adoperando per cacciare, dopo Nitrella, anche il collega ex responsabile dell’ufficio stampa dell’ente Massimiliano Grasso e l’altro funzionario scomodo già in pieno regime di mobbing, Massimo Scolamacchia che, guarda caso, ma è solamente un caso e noi siamo tanto maliziosi, era responsabile dal 2005, dell’Area Sicurezza dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta; coordinava l’organizzazione generale delle attività di maritime security nei porti di competenza dell’Autorità Portuale; era responsabile del procedimento per i controlli antimafia eseguiti nei confronti degli affidatari di opere, lavori, forniture e servizi per conto dell’Autorità Portuale; era responsabile del procedimento per i servizi di vigilanza svolti negli ambiti portuali, per conto dell’Ente; era infine responsabile del procedimento per l’acquisto di servizi e forniture, nonché per la realizzazione e manutenzione di infrastrutture e sistemi tecnici in materia di sicurezza.

Decisamente un personaggio scomodo no?