L’ex Viterbese Manfredini condannato a 8 mesi: “Si è sottratto ai doveri di padre”

Centrocapista lanciato al Rocchi che poi ha giocato nella Lazio, Chievo e cresciuto nelle giovanili della Juventus

TORINO – Christian Manfredini, ex calciatore della giovanile della Juve, centrocampista in varie squadre di Serie A tra cui Chievo e Lazio, ora allenatore, è stato condannato dal Tribunale a Torino a 8 mesi di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Il giudice ha anche stabilito il pagamento di 500 euro di multa e il risarcimento di 6.500 euro alle parti civili. Manfredini è accusato di essersi sottratto alla responsabilità genitoriale nei confronti della figlia, oggi di 22 anni, avuta a Torino quando giocava nella primavera della Juve.

«Non è una questione di soldi», spiega l’avvocato Alessandro Dimauro, che assiste la ragazza e la madre. «Sarebbe opportuno che Manfredini riprendesse i rapporti con la figlia. Hanno una solo foto insieme in vent’anni di vita. Non hanno mai festeggiato un compleanno, un Natale. Lui, che l’ha riconosciuta dopo l’esame del Dna, non ne ha mai voluto sapere. Ha spiegato di essersi interessato sempre e solo al calcio. Lei l’ha cercato più volte, nella speranza che si decidesse a fare il padre».

Christian Manfredini, ex calciatore della giovanile della Juve, centrocampista in varie squadre di Serie A tra cui Chievo e Lazio, ora allenatore, è stato condannato dal Tribunale a Torino a 8 mesi di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Il giudice ha anche stabilito il pagamento di 500 euro di multa e il risarcimento di 6.500 euro alle parti civili. Manfredini è accusato di essersi sottratto alla responsabilità genitoriale nei confronti della figlia, oggi di 22 anni, avuta a Torino quando giocava nella primavera della Juve.

«Non è una questione di soldi», spiega l’avvocato Alessandro Dimauro, che assiste la ragazza e la madre. «Sarebbe opportuno che Manfredini riprendesse i rapporti con la figlia. Hanno una solo foto insieme in vent’anni di vita. Non hanno mai festeggiato un compleanno, un Natale. Lui, che l’ha riconosciuta dopo l’esame del Dna, non ne ha mai voluto sapere. Ha spiegato di essersi interessato sempre e solo al calcio. Lei l’ha cercato più volte, nella speranza che si decidesse a fare il padre».