Tagli RSA, Marino: “Anche la retta del 2015 sarà posta a carico del privato”

CIVITAVECCHIA – Il Club forza Silvio Amici di Civitavecchia esprime forte preoccupazione per il provvedimento adottato dalla Regione Lazio e che prevede tagli dei fondi destinati per l’assistenza agli anziani in difficoltà ricoverati presso le residenze sanitarie del comprensorio di oltre il 70%.

“Prima di tale decisione – ricorda il presidente del Club Pasquale Marino -, gli anziani ospiti delle Rsa, ricevevano rimborsi pari all’ 80% direttamente dalla Regione e il rimanente 20% a carico del Comune di appartenenza. Gli anziani, oggi, se vogliono restare nelle strutture dove attualmente sono ricoverati, devono pagare in proprio quasi l’intera retta. Molti, tra loro, anzi la maggior parte, non si trova nella possibilità di far fronte alla spesa tenuto conto anche dell’erogazione minimale delle attuali pensioni sociali”.

Gli azzurri sottolineano che tale provvedimento comporterà problemi di carattere organizzativo, con la drastica riduzione dell’organico all’interno delle Rsa da parte delle aziende sanitarie private e conseguente aumento della disoccupazione del settore; di carattere sociale in quanto le famiglie dovranno riorganizzare la loro vita quotidiana e rassegnarsi al fatto che dovranno dedicare gran parte del loro tempo ad assistere, presso la propria abitazione, il familiare anziano e quando si prospetteranno problemi sanitari di qualsiasi natura, dalla semplice febbre al reumatismo, gran parte sarà trasportata all’ospedale San Paolo creando ingorgo e problemi al Pronto Soccorso già estremamente ingolfato e sottodimensionato.

Tra le varie problematiche c’è ovviamente anche quella dei costi per la collettività: “Questi saranno sicuramente superiori, infatti, i ricoverati nelle Rsa costano attualmente al contribuente circa 50/60 euro al giorno per l’assistenza completa, mentre in ospedale il costo si triplicherà e questo perché un ricovero implica l’adozione di un protocollo che, già di base, prevede un minimo di degenza di 6/7 giorni e una serie di analisi cliniche o accertamenti radiografici – aggiunge Pasquale Marino -.

Ci domandiamo, arrivati a questo punto, qual è il vantaggio economico tanto sbandierato dalla Regione Lazio?

Noi riteniamo di credere nessuno. Pensiamo invece che questa decisione politica serva ad indebolire le strutture sanitarie, così importanti nel welfare italiano, per poterle assoggettare da qui a pochi anni. Nel frattempo, la solerte e burocratica amministrazione comunale pentastellata di Civitavecchia, ha provveduto ad inviare ai diretti interessati, un avviso con il quale li si informa del provvedimento adottato dalla Regione senza mettere in atto alcuna forma di protesta ma assoggettandosi a tale decisione. La cosa assurda è che anche la retta del 2015 sarà posta a carico del privato. Ovviamente si apriranno numerosi contenziosi per il recupero delle rette arretrate e questo non farà altro che ingolfare le aule dei Tribunali civili”.