Truffa Fondazione Cariciv – Larini resta in cella e intanto crescono dubbi sulla fine di un altro investimento

Sembrerebbe che non solo LP Suisse avrebbe approfittato degli inesperti investitori della Fondazione e altri soldi avrebbero spiccato il volo

CIVITAVECCHIA – Dalle colonne del quotidiano telematico TRC abbiamo appreso che Danilo Larini continua la sua detenzione nel carcere di Farera a Lugano. Il fiduciario del Canton Ticino fu arrestato il 14 ottobre scorso per malversazione e cioè quasi un mese prima della famosa conferenza stampa avvenuta all’Autorità Portuale.

Tra i “polli” spennati da Larini, purtroppo, anche la Fondazione Cariciv per un importo che, solo a pronunciarlo, fa venire i brividi: 19 milioni di euro.

Come tutti sanno, i responsabili di questo disastro economico sono ancora asserragliati compatti ai loro posti.

Vinta la vergogna delle prime ore si sono ben guardati dal rinunciare ai benefit che ancora percepiscono in gettoni e indennità di carica e, soprattutto, nella gestione di posti di lavoro da offrire ora a questo ora quel familiare privilegiato e non sfigato come tutti gli altri comuni mortali che, nonostante più lauree e capacità decisamente più evidenti, sono costretti a rovistare nella spazzatura per racimolare cibo.

Portare a casa due, tre, quattro stipendi dalla Fondazione non è cosa da poco. Beati loro, sospira qualcuno. Che schifo, tuonano altri.

Nella conferenza stampa di febbraio, Ludovico “Papillon” D’Amico parla di ING Lussemburgo come banca depositaria di Nucleus attraverso la quale Nucleus consentiva al gestore (D’Amico intende Larini) di operare.

Se l’ha citata il buon “Papillon”, è altrettanto chiaro che i soldi sono spariti da lì.

Nel suo sito la Nucleus indica 5 banche partner: Augsburger AktienbankBanque Havilland (prima Banca Popolare di Lussemburgo), DAB BankKBL epbe la Liechtensteinische Landesbank.

Non c’è traccia della ING e la Nucleus ha dichiarato che la Ing Luxembourg non è (e non era nel 2015) una sua banca depositaria.

A voi lettori lasciamo qualsiasi considerazione, se simile alla nostra, getterebbe altre pesanti ombre su questa operazione che, definirla, sporca, sarebbe un eufemismo.

E’ giunto il momento, in nome della tanto sbandierata trasparenza, che la Fondazione mostrasse la documentazione con cui ha inviato i soldi al finanziere Larini e al faccendiere civitavecchiese Costantini.

Si vedrebbero uno o più bonifici effettuati a favore di ING Luxembourg, probabilmente intestati alla LP Suisse o alla stessa ING Luxembourg, ma di certo non alla Nucleus e non alla Fondazione Cariciv.

Poi, dalla Ing Luxembourg, i soldi hanno chiaramente preso altre vie (tranne forse i 6 milioni “recuperati”), finendo con tutta probabilità, in Svizzera o forse tornando anche a Civitavecchia, ma non, evidentemente, nelle casse della Fondazione.

In questi giorni, poi, alcune persone vicino a Cacciaglia, spaventati per quello che potrebbe accadere (azioni di responsabilità messe in piedi dal MEF), ci dicono che anche una parte dei rimanenti 27 milioni di euro versati dalla scissione con Banca Intesa San Paolo potrebbero aver fatto la stessa fine, cioè spariti.

Contrariamente a quanto dovrebbero fare, pur avendo una corposa redazione a disposizione, quella di Mecenate Tv (dove lavorano la figlia di Cacciaglia e il figlio di D’Amico) il sito della Fondazione continua a non essere aggiornato come invece l’associazione della Fondazioni impone.

Segno evidente che c’è da nascondere la verità e che qualcuno ha decisamente paura di perdere la faccia da quello che potrebbe emergere dalla lettura di queste carte.