Omicidio Marco Vannini, patrimonio Ciontoli: sequestro conservativo per oltre 1 milione di euro

Processo Marco Vannini: il legale di famiglia ha chiesto e ottenuto il sequestro conservativo dei beni di Antonio Ciontoli, ecco i dettagli

Emergono novità sul caso Marco Vannini, per il cui omicidio sono stati rinviati a giudizio Antonio Cintoli e famiglia (per loro il capo d’accusa è di omicidio volontario con dolo eventuale) e la fidanzata del figlio Federico, Viola Giorgini, accusata invece di omissione di soccorso.

L’avvocato dei coniugi Vannini, Celestino Gnazi, ha chiesto ed ottenuto dalla Procura di Civitavecchia titolare dell’inchiesta, il sequestro conservativo dei beni in concorso fino a 1 milione e 200mila euro appartenenti ad Antonio Ciontoli, responsabile dello sparo che cagionò la morte del bagnino 20enne di Cerveteri fidanzato di sua figlia Martina, avvenuta il 17 maggio di un anno fa.

La richiesta del legale è arrivata a seguito delle dichiarazioni di Ciontoli durante l’interrogatorio degli inquirenti subito dopo la morte del povero Marco Vannini: l’uomo più che del decesso del ragazzo sembrava infatti preoccuparsi dell’ingente danno economico che questa vicenda giudiziaria avrebbe potuto comportare a lui e la sua famiglia.

L’avvocato Gnazi, ha dunque chiesto il sequestro preventivo dei suoi beni in previsione di una condanna per omicidio volontario e risarcimento danni. Tra pochi giorni – il 23 maggio 2016 – avrà luogo la prima udienza del processo a carico dei Ciontoli e di Viola Giorgini, che continuano a sostenere la tesi del colpo di pistola partito accidentalmente e dell’impossibilità che il povero Marco potesse salvarsi. “Speriamo che il processo sia breve e che per gli assassini di mi figlio si aprano al più presto le porte del carcere”, ha dichiarato la madre Marina, durante una delle sue recenti dichiarazioni televisive.

 

fonte: urbanpost.it