ADDIO AI PATROCINI LEGALI PER I DIPENDENTI COMUNALI IN CONFLITTO D’INTERESSE

Bracciano – Tra i primi risultati del cambio al vertice al Comune di Bracciano, vi è la tanto auspicata applicazione della legge sull’ “assistenza processuale per i dipendenti degli enti locali in conseguenza di atti e fatti connessi all’espletamento dei compiti d’ufficio…”. E’ di qualche giorno fa la delibera N.6 con la quale la nuova Giunta rifiuta il  patrocinio legale a un dipendente comunale che ne aveva fatto richiesta, in quanto non vi sussistono “tutti i requisiti prescritti dalla legge con particolare riferimento alla assenza di un conflitto di interesse tra l’ente e il dipendente”:

Le suddette norme di legge sono state recepite negli accordi tra la PA e le organizzazioni sindacali è sono riportate all’art. 28 del CCNL 14/09/2000 che recita

– 1. L’ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento, facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento.

– 2. In caso di sentenza di condanna esecutiva per fatti commessi con dolo o colpa grave, l’ente ripeterà dal dipendente tutti gli oneri sostenuti per la sua difesa in ogni stato e grado del giudizio.

– 3. La disciplina del presente articolo non si applica ai dipendenti assicurati ai sensi dell’art.43,   comma 1.

 Questa decisione sembra rappresenti un chiaro segnale di svolta contro quella consuetudine della vecchia amministrazione di tutelare  e sostenere, agli occhi della Magistratura e finanziariamente, il dipendente coinvolto in fatti che vanno contro gli interessi della collettività.  Eppure, l’ex art. 28 della Costituzione è esplicito: “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”.

La delibera della Giunta Tondinelli  si fonda sul presupposto che non debba sussistere alcun conflitto d’interessi tra l’Ente e il dipendente comunale “chiamato in giudizio per fatti o atti connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento di compiti d’ufficio”. Anzi, lui stesso “non è portatore di un interesse suo proprio, ma dell’ente per il quale ha agito […] a beneficio della collettività di cui l’Ente è espressione”.

 Nella fattispecie “qualora il dipendente ottenesse completo proscioglimento al termine del processo penale con sentenza assolutoria piena e definitiva per “non aver commesso il fatto”, o “il fatto non sussiste”, riscontrata la ricorrenza di tutti presupposti di legge si potrà procedere alla rifusione in favore del dipendente degli oneri sostenuti per la difesa legale nell’ambito del procedimento giudiziario in esame.

Nel corso degli anni, Salviamo Bracciano aveva sollecitato più volte l’ex sindaco Sala a considerare questo aspetto, ma sempre senza successo. Ora, si spera che  diminuisca sensibilmente anche l’ingente esborso di danaro pubblico per le spese legali.

Ass.Salviamo Bracciano

La Deliberazione N.6 del 07.07.2016

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