Civitavecchia – La giunta Cozzolino soffre di “crepacuore” e rischiano la caduta i “duri e puri” del M5S

Ecco le carte che sbugiardano il sindaco e i suoi assessori di riferimento. Adesso Massimo Pantanelli e il colonnello Remo Fontana siano coerenti e sequestrino area, cantiere e denuncino tutti i responsabili

CIVITAVECCHIA – Prima di sbugiardare in via definitiva il più superficiale ed improvvisato sindaco d’Italia targato 5 Stelle vogliamo ricordare ai nostri lettori che, non più tardi del 2 settembre scorso, dall’ufficio stampa del Comune di Civitavecchia veniva diramato un esaltante comunicato stampa dove si annunciava il sequestro di due immobili perché abusivi con tanto di denunce ai responsabili.

Il sequestro operato dai vigili urbani, comandati dall’eccellente colonnello Remo Fontana, venivano celebrati dal ree degli esposti edilizi, l’assessore all’urbanistica Massimo Pantanelli che in preda all’euforia dichiarava:

Due immobili, rispettivamente in via del Casaletto Rosso e in via Guastatori del Genio, sono stati sequestrati dalla Polizia Locale per via di anomalie rilevate nel corso di due interventi coordinati dall’ufficiale di riferimento, il colonnello Remo Fontana. Per un rustico in fase di ultimazione in via del Casaletto Rosso, è stata accertata la difformità rispetto al progetto a suo tempo approvato, che consisteva nella demolizione di un vecchio manufatto e nella sua ricostruzione, con il raddoppio della cubatura prevista.

Soddisfazione viene espressa dall’assessore all’assessore all’Urbanistica Massimo Pantanelli, che sottolinea come il controllo sia partito dalla segnalazione di semplici cittadini. Proprio il filo diretto con la popolazione e la preziosa collaborazione della Polizia Locale, secondo l’assessore, hanno permesso di porre fine a due illeciti.

Bene assessore. Adesso visto che verrà a conoscenza anche di questo illecito sia solerte e vigile e cominci con il denunciare i responsabili.

LA NOTIZIA

Qualche giorno fa abbiamo dato notizia di come, dagli uffici tecnici comunali fosse stata utilizzata una mail di posta certificata, appartenente ad un funzionario in quiescenza, per trasmettere al sistema online automatizzato del Genio Civile (OPENGENIO) dei documenti necessari ad ottenere le autorizzazioni per dare il permesso a costruire la stazione di trasferenza rifiuti nel vecchio sedime della ex discarica di fosso crepacuore.

Apriti cielo. Il sindaco su tutte le furie ha bollato l’incidente come un “mero errore tecnico” e tutti zitti altrimenti sono querelle a fasci.

Al di là del fatto che, come abbiamo avuto già modo di dire, il sindaco deve aver totalmente dimenticato i suoi studi accademici (laureato in ingegneria informatica) diciamo che le responsabilità del pasticcio le lasciamo sciogliere alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che sta indagando.

Il problema però è che, grazie a questo “mero errore” abbiamo scoperto che il permesso a costruire n. D.GC. 81 del 09/06/2016 è viziato da gravissime carenze documentali delle quali dovrà rispondere chi, presente in quella giunta, ha firmato l’autorizzazione.

I FATTI

Non bisogna essere scienziati urbanistici al livello dell’assessore Massimo Pantanelli o avere tutti i pollici verdi come quelli dell’assessore Alessandro Manuedda per poter accedere alle informazioni pubbliche che, grazie ad internet, sono disponibili h 24.

Grazie a qualche click è facile smentire un imbarazzante sindaco che, dell’onestà e trasparenza aveva fatto i suoi cavalli di battaglia.

Andiamo per ordine:

  1. Il titolo che autorizza la costruzione nel rispetto della legge nel sedime della ex discarica di fosso Crepacuore, la n° 81/2016, è stata sottoscritta da Cozzolino, Lucernoni, Manuedda, D’Antò, Pantanelli e Perrone (assenti Savignani e Tuoro).
  2. I firmatari di quella delibera hanno certificato che tutti i pareri sono completi e che quindi la stazione di trasferenza è conforme a tutte le normative di legge, pertanto, si può costruire.
  3. All’interno di questa delibera dichiarano per iscritto che la Conferenza dei Servizi (le riunioni tra gli enti interessati) si è conclusa e che tutti hanno espresso parere favorevole.
  4. Il quesito che ci poniamo è il seguente: in quella delibera e nella successiva difesa d’ufficio del sindaco Antonio Cozzolino dichiarano il vero? E se è così, certificano con la loro firma apposto nel verbale di Giunta che quanto contenuto nella delibera corrisponda al rispetto di tutte le norme in virtù dei principi di onesta e trasparenza?

Per avere queste risposte dobbiamo agire, fare qualcosa. Assetati di sapere accendiamo il computer, sottomarca Acer assemblato con poche decine di euro, ci infiliamo al bar Prima Spiaggia per avere una connessione ad Internet veloce e, soprattutto, GRATUITA.

Dobbiamo individuare la zona e chiediamo aiuto al signor GOOGLE MAPS. Lui è meno impegnato di Pantanelli e ci risponde subito. Ci manda la foto dove sorgerà la mega vasca di cemento e vediamo che c’è nelle vicinanze un fosso.

Cacchio, adesso questo fosso che caratteristiche avrà, i nostri studi da geometra conclusi nel lontano 1986 ci spingono a cercare informazioni. Come facciamo, andiamo nella casa trasparente del Pincio o ci affidiamo al collegamento super veloce del Prima Spiaggia?

Vada per la seconda soluzione e cominciamo ad interrogare brutalmente il signor Google.

Lui stufo delle continue domande, insistenti e spesso senza senso ci risponde.

Andate a vedere sul sito della Regione Lazio e avrete le risposte che cercate.

Invece di perdere tempo, il signor Google ci indirizza sulla Tavola 2.08 Nord (non dimenticate di cliccarci sopra) e ci dice di controllare dove si trova il sedime.

Lo facciamo e troviamo questa situazione che vi proponiamo in foto ingrandita

fosso-acqua-pubblica

 

Adesso che sappiamo che quel fosso è iscritto come acqua pubblica dobbiamo sapere necessariamente quali e quante sono le prescrizioni imposte dalla Regione Lazio.

Il signor Google ormai è rassegnato alla nostra ed insistita impertinenza e ci dice di andare a leggere le norme di attuazione dell’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio , di leggerci l’articolo 6 a pagina 2 ed in particolare il comma b.

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Siamo di coccio. Non capiamo e continuiamo a leggere fino alla pagina 21 dove, al numero 4 dell’articolo 27 che Disciplina le aree d’attenzione pubblica, finalmente scopriamo che Cozzolino non ha detto la verità.

La Regione Lazio, infatti, proprio in ragione degli articoli 9 e 27 impone, tassativamente, che prima di ogni autorizzazione edilizia sia acquisito il parere idrogeologico e in questo caso, il luogo dove sta sorgendo la mega vasca per il deposito temporaneo della monnezza, è definito in modo inequivocabile “ZONA DI ATTENZIONE IDRAULICA”.

Nella delibera 81/2016 trovata sempre all’aiuto del signor Google scopriamo che non c’è traccia del PARERE IDROGEOLOGICO DELLA REGIONE LAZIO e uno scienziato dell’ingegneria urbanistica come l’assessore Pantanelli e uno dal pollice verde come Manuedda dovrebbero essere ben consci del fatto che la collina artificiale (fatta di rifiuti) potrebbe, oggi o domani, franare o avere dei cedimenti.

L’articolo 27, in particolare, impone l’obbligo di predisporre uno studio idraulico sui rischi e questo studio deve essere trasmesso agli uffici competenti della Regione Lazio.

cartello-lavori-fosso-crepacuoreNella targa di cantiere esposta all’esterno nella casella PERMESSO A COSTRUIRE si riporta la delibera sottoscritta dai 6 amministratori pronti a ricevere l’avviso di garanzia (se già non gli è stato trasmesso).

In poche parole e di aiuto al colonnello Remo Fontana che può apporre i sigilli prima della Forestale:

  • Il parere idrogeologico della Regione Lazio non solo non c’è ma si sono addirittura dimenticati di chiederlo.

Non sappiamo se gli amministratori si trovino difronte ad un abuso d’ufficio, al falso in atto pubblico, certo è che il comandante della Guardia Forestale di Civitavecchia sta procedendo e anche molto velocemente.

Ah, dimenticavamo, grazie signor Google per la disponibilità e grazie al bar Prima Spiaggia per la connessione veloce gratuita ad internet.

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