Una politica al servizio del capitale anziché del popolo

Prese di posizioni, solo prese di posizioni.

Le Olimpiadi come il referendum, solo vittoria politica.
Non si valuta l’effetto di una decisione, fare o non fare le olimpiadi oppure cambiare o non cambiare una costituzione.
Si valuta solo l’eventuale sconfitta politica dietro quelle decisioni o quel voto.

Votare si o no al referendum ha il solo scopo di dare appoggio o toglierlo a questo governo.
Non so neanche quanti conoscano veramente la costituzione e quanto gli interessi se si cambi o meno. Me se il “no” è l’espressione di un malcontento verso Renzi, ben venga.

Così come non so se il problema delle Olimpiadi sia considerato nella sua interezza o solo come motivo di schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra.
Sono, ovviamente, le domande di un uomo qualunque, un uomo della strada come il sottoscritto.

Un PD che approvava le parole di Monti quando diceva no alle Olimpiadi, oggi combatte la Raggi che lo stesso no ha avuto il coraggio non solo di dirlo ma di renderlo reale.
Quindi il no alle Olimpiadi diventa motivo di scontro per l’affermazione politica, così come il voto al referendum.

Se poi è vero che si stanno ancora pagando i debiti delle Olimpiadi del sessanta, poco importa.
Nel nostro paese ogni volta che si organizza qualcosa di faraonico, ci sono faraoni che ingrassano, faccendieri che arricchiscono, schiavi che muoiono.
Buttiamo un pensierino anche all’Expo.

Ma quanto costa organizzare una Olimpiade? Chi paga?
Che ritorno economico e di immagine se ne ricava?
E dove finisce il ritorno economico?
E il ritorno di immagine compensa i debiti cinquantenari che deve sostenere chi ospita i giochi?
Creano lavoro o creano solo sfruttamento del lavoro?
E chi controlla che tutto si svolga nella massima regolarità?

L’accanimento di Malagò, che arriva addirittura a minacciare i consiglieri che voteranno contro le Olimpiadi, quello di Montezemolo, quello di palazzinari proprietari di giornali, di faccendieri che già si leccavano le dita, tutto questo accanimento, ripeto, non è solo sospetto ma è addirittura pericoloso.
La dimostrazione di come gli interessi dei soliti, influiscano sulle decisioni della politica.
Una politica al servizio del capitale anziché del popolo.

No, non credo che ci siano infiltrazioni mafiose, credo che la politica stessa sia in realtà la mafia.giancarlo paglia firma