Calendario delle contadine svizzere: braccia, cosce… prestate all’agricoltura

(TvSvizzera.it) – Ebbene sì: le sexy contadine svizzere esistono veramente. Voi sospettosi utenti miscredenti stavolta avete toppato. Le protagoniste del calendario delle contadine svizzere che ogni anno fa il pienone di vendite che di click online sono, incredibile a dirsi, proprio contadine svizzere.

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Più precisamente sono ragazze e ragazzi (c’è anche la versione maschile, ma a noi non interessa) che lavorano, hanno lavorato, oppure sono cresciuti in una fattoria. Tant’è che nel formulario per l’iscrizione è pure richiesta l’autocertificazione. I candidati (maschi e femmine) per l’edizione 2017 sono stati circa 200 di cui 40 hanno partecipato al casting da cui sono stati pescati i 26 protagonisti. Il qui pro quo in realtà ha un’ottima spiegazione: la società Bauernkalendar ogni anno pubblica due calendari: quello delle contadine doc e quello delle “alpengirls”. Queste ultime sono effettivamente fotomodelle, e spesso sul web le loro foto hanno molta più diffusione perché più “hot”. In realtà però il calendario originale è molto più divertente, ironico e creativo.

In ogni caso, chi (e stando ai nostri amici su Facebook sono parecchi) si era disilluso, può tornare a sognare una vita bucolica sulle alpi grigionesi o dell’Oberland bernese circondato da fiori, farfalle, caprette e soavi nonché scarsamente pudiche fanciulle.

 

C’è Sascha Loosli (un nome che più svizzero non si può), 24 anni, di Neuenegg, che confessa di essere tuttora molto occupata nell’aia (sì: l’aia della fattoria, con le oche, il maiale e le galline). C’è Zora Lehmann, che si fa una sorta di autogavettone con acqua di torrente, e c’è la trentottenne e madre di tre figli Cornelia Schenk (foto in alto), orgogliosa dei propri tatuaggi, nuda come mamma l’ha fatta a cavallo di uno stallone nero.  

Ogni anno il calendario delle contadine svizzere fa il botto, sia di vendite che di click online. Basti dire che anche in Italia la notizia è stata riportata da quasi tutti i siti: da Dagospia a Il Fatto Quotidiano, da Tgcom a il Secolo.

 

Ora, che il nudo “tiri” non è certo una novità, ma è innegabile che questo calendario ha più successo e risonanza di molti altri. Sarà il contrasto tra l’idea (un po’ stereotipata a dire il vero) dello svizzero compìto e serioso e queste foto decisamente disinibite, sarà l’ambientazione, tra verdi pascoli, brillanti ruscelli e alpi innevate, ma di sicuro, dietro, oltre all’aspetto erotico, c’è il sogno di una vita diversa. Una sorta di fuga dalla realtà agreste a luci rosse.

Poi però c’è la dura realtà, persino sulle alpi svizzere: le capre puzzano, il letame va spalato e a raccoglier ortaggi si suda e si fa fatica. Magari, tutto sommato, anche una bella impiegata con tailleur e tacchi a spillo può avere il suo perché.