Civitavecchia / Forno crematorio, Tidei pronto a denunciare Carugno

CIVITAVECCHIA – Pietro Tidei si è detto pronto a denunciare il dirigente dei Lavori Pubblici Pierluigi Carugno.

Diversi passaggi presenti nella due diligence sul progetto del forno crematorio, resa nota nei giorni scorsi, non sono piaciuti all’ex sindaco, che accusa il dirigente di volersi auto assolvere, denunciandolo alla magistratura per falso in atto pubblico e diffamazione.

Perché è “puntiglioso nell’esaminare le procedure riferite al 2012-2013 e superficiale nel tralasciare invece – ha spiegato Tidei – aspetti fondamentali della aggiudicazione che lo vedono direttamente coinvolto.

Durante il periodo della mia amministrazione arriva a definire “illegittimi” degli atti deliberativi di Giunta, mentre poi sorvola su quelli del 2014 – 2015, sottacendo ad aspetti ben molto più gravi che rasentano la probabile turbativa d’asta,  il falso in atto pubblico, l’abuso d’ufficio, per non parlare delle violazioni edilizie e del bando di gara”.

L’ex sindaco ripercorre la vicenda, affrontando punto per punto quanto contestato dal dirigente.

“È proprio l’art. 19 da lui decantato – ha sottolineato – che concede la facoltà al privato di proporre in autonomia ogni progetto di iniziativa pubblica, nonché di integrare e non di adeguare o modificare dati utili al progetto, cosa diversa da quanto sostenuta nella sua relazione. Per auto assolversi si colloca come data della propria assunzione al 2015.

Errato, perché vi sono atti a sua firma fin dal gennaio del 2014 quale dirigente dei lavori pubblici.

Quando nella sua puntuale nota fa presente che la procedura manca di un Responsabile del Procedimento, e quindi si accinge a nominarlo, si auto accusa perché fino a quando non viene assegnata tale funzione il dirigente dell’area è responsabile di tutti i procedimenti, quindi anche del Forno Crematorio per tutto l’anno 2014, fino ad aprile 2015.

E cosa accade in questo periodo di 1 anno e mezzo? – ricorda Tidei – viene aggiudicata la gara con un travaso di una nuova società che non solo non aveva i requisiti, non solo non compare nella aggiudicazione definitiva, ma soprattutto violava il principio del bando di gara che clamorosamente censurava tale operazione prima della aggiudicazione definitiva, pena esclusione”.

L’ex sindaco si chiede anche perché il dirigente Carugno, che ha sottolineato che il funzionario che firmò l’aggiudicazione era lo stesso membro di commissione, non abbia annullato l’atto in autotutela in qualità proprio di rup. “Se era stato poi così solerte a censurare il solo presunto difetto di procedure nel 2013 – ha aggiunto – come mai il 23 dicembre 2015 , quando se ha firmato come rappresentante del Comune di Civitavecchia la convenzione con la ditta aggiudicataria,  non si accorge che ai sensi dell’art. 42 del Tuel non c’è delibera consigliare di approvazione dello schema di convenzione? Improvvisamente viene colpito da amnesia e tutto quello che aveva scritto 1 anno prima viene posto come polvere sotto il tappeto. Ma il buon Dirigente anche se non più responsabile del Procedimento emette pareri tecnici di conformità quando il progetto esecutivo stravolge quello allegato al contratto – ha concluso Tidei – ovvero cambia le carte in tavola. Ma allora al puntiglioso funzionario gli domandiamo: il contratto approvato con un progetto allegato come parte integrante che è diventato nel frattempo carta straccia che valore ha? Ce lo spieghi lui visto che ha detto che è stata solo la mia Amministrazione a compiere procedure illegittime. Sorvolo infine sul Piano Finanziario asseverato che doveva essere verificato a tutela del Comune da un Organismo qualificato, che per conto della stessa Amministrazione accertasse la veridicità di dati ed importi prima della sua approvazione a scatola chiusa , distogliendo i poteri competenti che erano e rimangono del solo Consiglio Comunale. Come vede soffrire di amnesie ed autoassolversi  non le rende verità”.

L’invito rivolto a Carugno è quindi quello di “non farsi promotore di affermazioni false e diffamatorie che sfoceranno comunque – ha concluso – in una denuncia alla Procura della Repubblica”.