Narni: indagini dell’Arpa su odori di Nera Montoro

Ossidi di azoto, pm10 e pm2.5, monossido di carbonio e ozono sono le principali sostanze che censirà la stazione mobile dell’Arpa nella zona di Nera Montoro. Lo rende noto l’assessorato all’ambiente del Comune di Narni in merito all’avvio, in questi gironi, delle indagini odorigene secondo quanto stabilito dal protocollo d’intesa con l’Agenzia regionale per l’ambiente.Le strumentazioni fisse di Arpa sono state collocate nelle vicinanze dell’ex polo chimico e registreranno dati in continuo per i prossimi due mesi relativamente agli odori nella zona. A questa prima fase, riferisce l’assessore all’ambiente del Comune Alfonso Morelli, ne seguirà un’altra, per i successivi tre mesi, con l’installazione di un “naso elettronico” accoppiato ad un campionatore “Odorprep” che permette di valutare aria in presenza di cattivo odore su segnalazione dei cittadini tramite un’app scaricabile anche su pc o telefonino. Il protocollo prevede anche la valutazione di eventuali aumenti di inquinanti atmosferici in occasione di nuove iniziative industriali che si possono insediare nel sito produttivo di Nera Montoro. Altro strumento utilizzato da Arpa sarà la piattaforma Q-Cumber con uno specifico applicativo dedicato allo studio degli odori. La piattaforma registrerà tutti i dati raccolti dalle misurazioni analitiche, quelli climatici, le informazioni territoriali, comprese quelle dei processi produttivi presenti sul territorio, e nel caso specifico l’individuazione e la caratterizzazione delle sorgenti di emissione, oltre che attivarsi su segnalazione dei cittadini attraverso la app. “Stiamo procedendo con uno studio fortemente innovativo, complesso e di grande valore scientifico – afferma l’assessore Morelli – in grado di unire dati scientifici con partecipazione dal basso. L’obiettivo è quello di individuare percorsi definiti, trasparenti e condivisi per conseguire il contenimento del disturbo olfattivo, individuare attraverso le segnalazioni la provenienza dell’emissione odorigena e permettere agli enti di intervenire tempestivamente individuando le migliori prescrizioni possibili per il contenimento del fenomeno odorigeno e non solo. Un vero e proprio social network di monitoraggio ambientale”. A noivembre verrà organizzato un nuovo incontro pubblico per fare il punto sullo stato di avanzamento dello studio e presentare la piattaforma Q.Cumber.