L’Inghilterra si indigna per la cena in allegria “sponsorizzata” di Rudy Guede l’assassino

La nostra segnalazione alla Fondazione Kercher e ai media londinesi ha sortito l’effetto sperato. Si rifaccia una vita ma non da star. L’ivoriano è, e rimane, il killer di Meredith Kercher

VITERBO – Non poteva e non doveva passare inosservato il servizio sulla cena di Rudy Guede, l’assassino, il killer della giovane studentessa britannica Meredith Kercher trucidata la notte del primo novembre 2007 a Perugia.

Una cena in allegria con il portavoce Daniele Camilli, anche collaboratore (presumiamo dai continui articoli a sua firma sul sito Tusciaweb) del sito che in esclusiva ha pubblicato il resoconto, a dir poco imbarazzante, di un momento che forse l’assassino si sarà pur guadagnato ma che, almeno per buon gusto e rispetto per la famiglia di Meredith, non meritava quei riflettori. Una cena puntualmente resocontata con foto, didascalie, sorrisi e spensieratezza che hanno di certo fatto piacere e sorridere anche in familiari della studentessa trucidata dall’ivoriano.

Abbiamo segnalato la cosa alla Fondazione Kercher e ai media londinesi e, finalmente, anche loro si sono accorti di questa anomalia tutta italiana, o meglio, viterbese, che non si è limitata solo alla cena ma anche all’iniziativa, sui social network, di un movimento @Free_RudyGuede, che tenta strenuamente ed incredibilmente di difendere l’indifendibile.

Ecco i titoli su alcuni dei media londinesi più conosciuti, il Sun e il Daily:

Sapore di libertà. Angoscia per la famiglia di Meredith Kercher, mentre il suo assassino si gode una cena eccellente in un ristorante durante le sue 72 ore di permesso speciale dal carcere per buona condotta”. Così titola The Sun. “Ride e sorride mentre gode un pasto con gli amici – il killer che ha ucciso Meredith Kercher cena mangiando cibo con le mani, come gli è consentito uscire di prigione per andare in un ristoranteCosì titola il DailyMail.

Ricordiamo che l”ivoriano in primo grado fu condannato a 30 anni di carcere e sta scontando una sentenza definitiva a 16 anni presso il penitenziario viterbese di Mammagialla ma, a fronte di quello che sta accadendo, e cioè cercare di trasformarlo in una vittima della giustizia italiana è davvero troppo.

Vi invitiamo a leggere quegli articoli, per chi non conosce l’inglese ci pensa Google a tradurre automaticamente gli articoli. Ancora una volta, per colpa di qualcuno, l’Italia ne esce a pezzi.