Consiglio comunale: “Certo che è difficile parlare a trenta bottiglie d’acqua”

Il consigliere Insogna prende il microfono e inizia così il suo intervento.
Indubbiamente rivolgersi a una maggioranza composta, nel momento di massima attenzione e presenza, da tre o quattro consiglieri, è abbastanza umiliante.
E in effetti l’unica forma di vita fra quei banchi, erano i batteri nell’acqua delle bottigliette.
Oddio, non è che di solito la situazione sia migliore…

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Ma questa è l’amministrazione di Viterbo.
Mi domando perché si perde tempo a parlare in un’aula in cui il più attento ascoltatore, a volte il solo, è l’Ercole dipinto in alto.

Perché erano assenti i consiglieri di maggioranza?
Non glie ne frega niente dei problemi di cui si discute?
Non glie ne frega niente di rappresentare quei cittadini che li hanno votati?
Cosa vogliono raccontarci con la loro assenza?
Quali trame oscure nascondono queste assenze?
Beghe interne alla maggioranza?
E quindi per dispetto non si presentano in aula?
È questo il rispetto che hanno del loro ruolo?
E chi li ha votati, non si sente umiliato ad essere preso per i fondelli da questi personaggi?

Tante domande ma una sola risposta: no, va tutto bene.
Perché siamo talmente assuefatti a questo modo di amministrare che non ci facciamo più neanche caso.

E loro non si vergognano neanche più.
Lo fanno tranquillamente alla faccia nostra, marchesi Del Grillo che si prendono gioco di umili carbonai.giancarlo paglia firma