Fondazione Cariciv – Cacciaglia non risponde alle domande su Mecenate e scappa dalla “sua” Università…

Gli scandali sui bilanci di Mecenate, le assunzioni clientelari, le Fiamme Gialle in ufficio, i controlli del MEF, i 6mila euro al mese per lui e i 1.500 per la figlia sembrano non averlo scalfito minimamente. Il direttore generale però preferisce darsi alla fuga che fare un’operazione verità

CIVITAVECCHIA – Quella di ieri, per l’avvocato Vincenzo Cacciaglia, poteva essere l’occasione d’oro per fare un’operazione verità sui tanti scandali che hanno travolto e stanno travolgendo la Fondazione Caraciv.

Il padre-padrone della Fondazione. Il re assoluto dell’ente. L’uomo che è riuscito a trasformare la Fondazione in un’azienda di famiglia. Che ha assunto figli di consiglieri e amici. Governanti e pizzicaroli. Che ha dato per ultimo uno stipendio da vice direttore generale ad un avvocato, tal Giampaglia, che di fatto svolge le mansioni di autista partaborse e nel caso anche da bodyguard (con scarsi risultati).

Ma veniamo alla cronaca. Ieri si consegnavano degli attestati di riconoscimento a studenti delle scuole superiori che si affacciano all’Università.

Occasione ghiotta per i cronisti di assistere a questa conferenza stampa, dove Cacciaglia aveva confermato la presenza, per conoscere gli sviluppi sull’ennesimo fallimento di questa amministrazione, cioè la prossima chiusura della televisione edita dalla società strumentale Mecenate Srl.

L’uomo, già visibilmente imbarazzato dalla presenza dei cronisti, non ha dato modo a nessuno di porre domande e si è dato alla fuga. Abbiamo provato ad intercettarlo e fare qualche domanda ma non c’è stato niente da fare.

Volevamo chiedergli novità sulla truffa di cui erano rimasti vittime di appena 19 milioni di euro. Il perché, visto che poi è presidente di Mecenate, dopo poco più di due anni e un investimento senza precedenti nell’editoria civitavecchiese, si vede costretto a chiudere l’emittente televisiva acquistata per dare un ruolo alla figlia Francesca.

Sapere dei 6mila euro che ogni mese incassa dalla Fondazione a dispetto dei 2mila che ha previsto di erogare al territorio quest’anno.

Chiedergli conto delle ultime assunzioni fatte. A cominciare da quella del suo vice Giampaglia. Il nuovo portaborse tutto fare che ieri, con quel cappottino anni 50, sembrava il portiere del Grand Hotel di Roma.

Cosa stavano cercando “quelli” del MEF e perché non ha ancora presentato il bilancio 2015 di Mecenate.Volevamo sapere cosa stava cercando la Guardia di Finanza negli uffici della Fondazione e chi aveva ricevuto l’avviso di garanzia.

Perché il sito della Fondazione non rispetta i canoni di trasparenza. Insomma tutta una serie di domande alle quali avrebbe potuto dare una risposta seria o quanto meno credibile.

Niente. Ha preferito darsi alla fuga. Lo ha fatto nel peggiore dei modi. Come tutti quelli che non hanno il coraggio di affrontare gli errori commessi.

Era anche l’occasione di rispondere alle voci sempre più insistenti di una sua ricandidatura. Non gli sono bastati tutti questi anni e aver ridotto ai minimi termini un patrimonio che sembrava infinito.

Era l’occasione per sapere degli intrecci che vedevano coinvolti pizzicaroli, donne delle pulizie, figli di consiglieri assunti, interventi di edilizia urbana senza senso, e via via tutto il resto.

Niente. Meglio il colpevole silenzio. Colpevole come quello del sindaco che non ha preso e non prende posizioni, pur essendo un 5 stelle, su una delle pagine più buie e ambigue di Civitavecchia.

L’omertà dei consiglieri del cda e dei soci che hanno permesso e stanno permettendo che questo signore continui a gestire una Fondazione che ha distrutto e sta polverizzando.

Civitavecchia una città senza orgoglio che non riesce a difendere cose che gli appartengono. Sì perché la Fondazione Cariciv appartiene ai civitavecchiesi e non alla famiglia Cacciaglia.

Come si può consentire che questo signore, incapace e arrogante, possa ancora entrare in un ente così nobile e costato sacrificio e tanti, tantissimi risparmiatori civitavecchiesi. Ai loro padri, nonni, bisnonni. Tutto andato quasi in fumo perché questo signore potesse fare i propri comodi.

Contenti voi…