Scorie, i Comuni di Trino e Saluggia hanno votato contro ma Sogin continua a costruire depositi “temporanei”

Non è stato chiarito tuttavia se gli uffici dei due comuni, con competenze in materia edilizia, urbanistica ed ambientale, abbiano autorizzato i progetti sui depositi temporanei di Sogin o espresso pareri favorevoli. Il rischio ambientale più grande è rappresentato dal pericolo di esondazioni: a Saluggia le scorie si trovano vicino al fiume Dora Baltea, mentre a Trino il complesso dell’ex centrale nucleare si trova sulla sponda sinistra del fiume Po

VERCELLI – A pochi giorni dall’Open Gate, con cui Sogin ha aperto al pubblico i siti nucleari di Trino e Saluggia (Vercelli), Legambiente e il Comitato di vigilanza sul nucleare di Trino e Saluggia (cui sono iscritti 400 trinesi, saluggesi, casalesi e vercellesi) hanno organizzato un volantinaggio per illustrare l’altra faccia della verità: «Sogin – dicono dal Comitato – non tiene conto delle richieste delle popolazioni espresse in delibere dei Consigli comunali: in entrambi i siti anziché lavorare per l’annunciato prato verde sta costruendo nuovi depositi per stoccare materiale radioattivo».

 

Nei volantini sono indicate anche le date dei due atti: il 3 ottobre 2014, quando il Consiglio comunale di Trino ha deliberato all’unanimità che, in assenza di novità sul Deposito Unico, «non è pensabile procedere a costruire depositi temporanei con il rischio di far diventare la centrale un luogo di stoccaggio a tempo indefinito». Il Consiglio comunale di Saluggia, il 19 luglio 2014, ha deliberato che «presso il sito Eurex non debbano essere costruiti nuovi depositi per lo stoccaggio di scorie radioattive».

Nei due siti invece sta avvenendo il contrario: Sogin sta realizzando nuovi depositi definiti “temporanei” ma, con l’iter per la realizzazione del deposito nazionale perennemente bloccato dal Governo, il rischio è che quei depositi diventino in realtà definitivi per decenni.

 

«Altro che Open gate – dicono gli esponenti del Comitato e di Legambiente – Sogin apra le orecchie e ascolti i territori. Portinaro proponga al cda Sogin di cui è membro una modifica del piano industriale che, contrariamente a quanto previsto, escluda la costruzione di depositi temporanei di materiale radioattivo a Trino e Saluggia, inidonei a ospitare le scorie perché a pochi metri dai fiumi e, nel caso di Saluggia, vicino ai pozzi dell’acquedotto del Monferrato».

Il Comitato e Legambiente bacchettano anche il governo: «Anziché fare pubblicità al nulla, si sbrighi a completare il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, fermo da un anno. E a proseguire nell’iter per l’individuazione del sito per il Deposito Unico delle scorie».