#Tarquinia2017 – Tar e Consiglio di Stato, sentenze sotto la lente dei Pm di Roma sulla vicenda Cosmec

Il presidente della Provincia di Viterbo nonché ex sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola, ha mandato alcuni dipendenti (dei due enti) a fare dei corsi di aggiornamento proprio alla COSMEC oggi nel mirino della Guardia di Finanza. Strane coincidenze sulle quali, ovviamente, TACE

ROMA – Provvedimenti giudiziari del Tar e del Consiglio di Stato sono finiti sotto inchiesta alla Procura della Repubblica di Roma. Gli accertamenti, svolti dal Gico della Guardia di finanza della Capitale, ruotano attorno alla figura dell’imprenditore Fabrizio Centofanti, già denunciato dagli investigatori con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.

L’inchiesta – del procuratore capo Paolo Ielo e dei sostituti Giuseppe Cascini, Stefano Fava e Luca Tescaroli – nasce da una precedente indagine che ha già portato nel registro degli indagati Centofanti con l’accusa di corruzione e falsa fatturazione. In particolare è stato svelato come l’imprenditore abbia ideato un presunto giro di fatture false per operazioni inesistenti, con una rete di soggetti compiacenti.

Indagando, i magistrati hanno anche scoperto la presunta corruzione di Maurizio Venafro, l’ex capo di gabinetto del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Stando agli atti «Centofanti, espressione della Energie Nuove srl (…) interessato a procedimenti amministrativi della Regione Lazio erogava, attraverso lo schermo della società Cosmec srl a Maurizio Venafro, in relazione alla funzione del medesimo già svolta di capo di gabinetto della Regione, utilità economiche pari a 72mila euro, corrispettivo della consulenza fittizia stipulata tra la società Cosmec e il Venafro».

La corruzione, secondo le ipotesi preliminari dei magistrati, sarebbe legata alla «realizzazione di concessioni di derivazione d’acqua per uso idroelettrico dal fiume Marta, nel Comune di Tarquinia».

Una concessione che sarebbe stata data in «assenza di procedure a evidenza pubblica» attraverso la presunta intercessione di Venafro.

Il Comune di Tarquinia ha però ricevuto grandi vantaggi da questi rapporti, dice Centofanti. In un momento di crisi come questa lui ha fatto un investimento “gratuito”. Infatti, quando scoppiò lo scandalo nell’aprile scorso dichiarò:

1. Abbiamo realizzato gratuitamente una condotta di restituzione per il consorzio di bonifica del valore di €243 mila per la quale si attendevano finanziamenti dalla regione da 10 anni;

2. Abbiamo realizzato gratuitamente 2 scogliere di rinforzo spondale sul fiume Marta su richiesta dell’Ardis;

3. Ci siamo impegnati per contratto a devolvere ogni anno il 10% del fatturato (ha letto bene !!!! del fatturato e non degli utili) al Consorzio di bonifica al fine di abbassare la bolletta dei consorziati.

Sfrugugliando nelle carte dell’inchiesta ci sono anche due delibere che fanno intuire come i rapporti tra la Cosmec e l’ex sindaco Mauro Mazzola fossero forti. Infatti, su 60 comuni della provincia di Viterbo, solo quello di Tarquinia, guidato appunto da Mazzola e la Provincia di Viterbo, sempre guidata da Mazzola, hanno inviato i dipendenti (a spese degli enti) a fare dei corsi di aggiornamento, facendoli partecipare ai workshop formativi – COSMEC S.r.l. – 6^ edizione del SALONE DELLA GIUSTIZIA – Roma 19-20-21 aprile 2016,

Che strana coincidenza.

Queste le due delibere firmate in un caso dal segretario comunale di Tarquinia e nell’altro dal dirigente della Provincia e mai da Mazzola che però ha la responsabilità dell’indirizzo politico.

Sarebbe opportuno che sotto campagna elettorale spiegasse queste circostanze e i suoi rapporti con Fabrizio Centofanti.

Questi gli atti ufficiali

DETERMINA PROVINCIA DI VITERBO

DETERMINA COMUNE DI TARQUINIA

Mazzola, in queste ultime ore, ha cercato di sferrare dei piccoli colpi di coda pur di danneggiare Gianni Moscherini, artefice della sua cacciata. La più ridicola riguarda la presunta delibera sul porto turistico.

Ci sarà da ridere non appena si insedierà la nuova amministrazione. Infatti, ci sarà da capire come mai, la Provincia da lui guidata, sia stata così generosa con alcune ditte di Tarquinia. In particolare due e dove i titolari sono accomunati dalla lettera L.

Poi c’è un appartamento da oltre 100 metri quadrati assegnato da Leoni ad una signorina romena oggi ristretta ai domiciliari tra jacuzzi e maxi schermi al plasma.

Poi c’è tutto un altro capitolo sul quale dare un occhiata e segnalare subito alla Corte dei Conti e riguarda il Fleb. Il Festival della letteratura breve.

Ovviamente la domanda sorge spontanea, l’opposizione non si è accorta di nulla?