#Tarquinia2017 – Oggi, domenica 25 giuno 2017, festa della Liberazione da Mazzola (il re delle tasse)

I tarquiniesi tornano alle urne per il ballottaggio ma una prima grande vittoria l’hanno già ottenuta cacciando il sindaco che li ha ridotti alla fame

TARQUINIA – Gianni Moscherini e Pietro Mencarini si stanno sfidando in questa ultima giornata di votazioni per salire nel più alto dei piani del Palazzo Comunale nel cuore della Capitale dell’Etruria. La prima grande vittoria uscita dalle urne di due settimane fa è stata quella legata alla cacciata del burbero e arrogante ex sindaco Mauro Mazzola. Un desposta che ha affossato l’economia. Ha fatto scelte dettate dalla sua coscienza comunista, impoverire la gente e tenerla sottomessa al suo potere.

Le urne hanno già dato un primo segnale importante e cioè la vittoria inaspettate di Gianni Moscherini che ha sbaragliato, con la sua campagna elettorale, molti degli antagonisti e da outsider è diventato il favorito.

Detto questo, però, senza entrare nel tifo per uno piuttosto che per l’altro candidato (anche se auguriamo a Moscherini, per il bene di Tarquinia di trionfare) parliamo delle ultime uscite dell’ex sindaco Mazzola, ex presidente della Provincia e prossimo pensionato più che ricco e retribuito della politica cattocomunista in via di estinzione.

La prima uscita senza logica è stata sulle tasse. Ha affamato i tarquiniesi applicando le tariffe massime che Stato e Regione gli consentivano di raggiungere. Ha cercato poi di giustificarsi dicendo che non è vero ma, vi pubblichiamo le tabelle ufficiali con le differenze dei coefficienti. Vedrete che Mazzola, pensionato dalla politica, non si metterà a fare il commerciante o l’artigiano e lui sa bene il perché.

Poi l’ultima cazzata l’ha sparata sul porto turistico. Avrebbe fatto un consiglio comunale dove avrebbe approvato un progetto che ha boicottato per oltre dieci anni solo per fare un ultimo dispetto a tutti quelli del PD che, con il loro non voto, lo hanno mandato a casa rifilandogli un bel calcione nel sedere impedendogli anche di sedere in consiglio comunale come membro dell’opposizione (e che membro con quel capoccione).