Tarquinia – La prima grana lasciata in eredità da Mazzola a Mencarini è il bando sulla raccolta degli indumenti usati

Avevamo parlato della cosa qualche giorno fa su questa operazione alquanto sospetta. Di oggi la pubblicazione de L’Espresso sul business milionario e del giro poco chiaro che c’è dietro

TARQUINIA – Il neo sindaco Pietro Mencarini ha firmato ed è ufficialmente in carica da 48 ore. Passate le sbornie post vittoria è ora di iniziare a mettere le mani sulla macchina amministrativa. I suoi predecessori gli hanno lasciato in eredità già un primo regaletto niente male. Il 6 giugno, infatti, sull’Albo pretorio comunale veniva pubblicato un avviso (leggi qui)  per la concessione di occupazione di suolo pubblico per l’allestimento di cassonetti stradali per la raccolta di indumenti e tessuti dismessi.

Secondo il nostro modesto avviso, visto che alla data del 6 giugno il sindaco aveva pubblicato le liste elettorali e quindi non poteva autorizzare il dirigente a pubblicare quel bando e farlo aggiudicare al nuovo sindaco.

Ieri, infatti, c’è stata l’assegnazione. Come dicemmo allora e lo ribadiamo oggi, siamo pronti a scommettere che dall’urna uscirà il nome di Semi di Pace.

Un business che Semi di Pace gestisce un po’ ovunque e i ricavi che se ne ottengono ne giustificano anche la grande attenzione che hanno nel vincere sistematicamente gare o avere affidamenti diretti.

Sempre oggi, guarda il caso, il noto settimanale L’Espresso, ha pubblicato un articolo inchiesta molto interessante a firma di Veronica Ulivieri dall’eloquente titolo:

La mafia dei cassonetti gialli: ecco come il crimine guadagna dagli abiti riciclati

Certo non è il caso di Semi di Pace. Loro fanno tutto per beneficenza e per aiutare il prossimo (dicono). Vengono aiutati da un altro grande benefattore del commercio degli indumenti usati che esercita la sua professione in quel di Montefiascone. Loro sì che hanno un bel giro di “stracci”, come li chiamano gli addetti del settore.

Mettono i cassonetti, ogni tot settimane passano a svuotarli, portano il tutto nei centri di raccolta (Montefiascone) dove vengono “trattati” imballati e venduti a peso. Quasi tutti questi stracci vengono venduti all’estero e una parte finisce sulle bancarelle dei mercati rionali e prezzati da un minimo di uno ad un massimo di cinque euro (quelli più buoni, pochi per la verità).

Invitiamo il neo sindaco Mencarini a sospendere, in via cautelativa il bando perché, già sappiamo, che qualcuno aveva “avvisato” l’amministrazione di irregolarità e chiedeva di essere invitato a partecipare ad un bando regolare. Il Comune il bando l’ha fatto pubblicandolo, almeno questo ci è dato sapere, solo sull’albo pretorio online del Comune stesso. Un po’ pochino.

Sarebbe bene che il tutto sia sospeso e controllato dai nuovi amministratori e da quelli che saranno i futuri assessori di riferimento. Altrimenti per i prossimi tre anni dovranno sorbirsi le grandi feste organizzate da Semi di Pace sulla Mafia e, proprio durante queste autocelebrazioni della legalità dovrebbero cominciare a chiedersi dove vanno a finire i loro indumenti (magari ci sbagliamo e loro c’hanno la tracciabilità di quello che raccolgono!) e soprattutto a quanto ammontano quei ricavi (milioni ragazzi, milioni).

LEGGI L’INCHIESTE DE L’ESPRESSO (CLICCA)