Analisi urine: Provetta o contenitori?

Una delle tante giornate, di una calda estate a Viterbo, un giovane ragazzo si reca presso la Cittadella della Salute per effettuare un prelievo di sangue e consegnare il barattolo con all’interno le sue urine per un controllo di routine.

 

Dopo aver effettuato il prelievo, l’utente consegna il contenitore, regolarmente acquistato in farmacia, nella circostanza gli viene detto che il recipiente non era idoneo, di conseguenza gli consegnano una provetta, con sopra un’etichetta, che poteva portare appena riempita del proprio prodotto finale dell’escrezione renale.

 

Ovviamente il precedente contenitore viene cestinato con il contenuto in esso riposto, dicendo che le farmacie avrebbero dovuto sapere che alla Cittadella si accettano solo provette.

 

Vuoi per negligenza vuoi per contrattempi lavorativi il giovane ragazzo si presenta, nei giorni successivi, nello stesso posto, dove è stato effettuato il prelievo, consegnando la famigerata provetta, ma con sua sorpresa gli viene detto che non possono ritirarla in quanto doveva essere riportata nello stesso giorno del prelievo.

 

Alla richiesta di come si potesse risolvere il problema, in un primo momento gli viene risposto che doveva rifare la ricetta dal medico ed effettuare una nuova analisi solo per le urine, ovviamente sorpreso chiede il perché dovesse ripagare di nuovo il ticket nonostante non avesse usufruito del servizio.

 

Nella circostanza interviene una persona che lo consiglia di recarsi con la provetta presso il laboratorio di analisi all’ospedale di Belcolle dove la poteva tranquillamente consegnare.

 

Armato di grande fiducia si reca dove detto felice di aver risolto il problema, ma trova una gentilissima dottoressa, molto sorpresa dell’accaduto, che contatta telefonicamente il centro prelievi della Cittadella della Salute chiedendo le motivazioni del rifiuto del contenitore iniziale, in quanto diverse volte presso il laboratorio viene fatto, da loro, il travaso nelle apposite provette.

 

Al che la dottoressa, sempre con gentilezza, fa notare all’utente che se avesse effettuato il travaso nella provetta lo stesso giorno, non sarebbe intercorso in tale inconveniente, ma comunque scusandosi ha invitato il ragazzo a ritornare presso la Cittadella dove gli avrebbero preso in carico la famigerata provetta ponendo termine alla disavventura, così è avvenuto con le scuse e la gentilezza anche del personale presente al centro prelievi.

 

Questa è la storia, ma la cosa importante, che si è appresa da tale vicenda, è che per norma quando si fanno le analisi delle urine esistono due specifici contenitori, uno è la provetta e l’altro è il famigerato e vecchio contenitore che tutti conosciamo.

 

Bene, affinché tale inconveniente non possa accadere ad una persona anziana, la detta dottoressa, sempre con la sua cortesia, ci ha spiegato che la provetta viene utilizzata per una normale analisi delle urine, mentre il contenitore viene utilizzato per effettuare l’urinocoltura.

 

Ovviamente le farmacie non sono tenute a sapere che tipo di analisi deve fare il cliente che si reca ad acquistare il contenitore, forse per cortesia possono farne richiesta affinché venga venduto il prodotto più idoneo, ma un fatto è certo, chi è preposto al prelievo dovrebbe essere così cortese di informare l’utente finale che può tranquillamente travasare il contenuto del contenitore nella provetta e soprattutto che deve consegnarla subito, per precisione lo stesso giorno, per non intercorrere in questi inconvenienti.

 

Speriamo di aver dato un messaggio utile sia alle farmacie che ai cittadini affinché, quando si effettua un’analisi, ci si possa recare al centro prelievi con un contenitore conforme alle necessità e non intercorrere in questi spiacevoli inconvenienti che tolgono del prezioso tempo alla vita quotidiana.