Civitavecchia – MPD attacca le parlamentari locali

CIVITAVECCHIA – “Le scelte non concordate, al di la dell’invocata necessità, sono sempre e comunque una imposizione a danno dell’autonomia dei territori e della loro gente”. Lo sostiene in una nota Mdp che, intervenendo nella vicenda migranti, critica le parlamentari locali, a suo giudizio poco incisive nella loro azione istituzionale e conseguentemente poco avvezze al confronto ed all’informazione della collettività che le ha elette.

In particolare, Mdp critica l’onorevole Marietta Tidei, sostenendo che avrebbe potuto utilizzare un canale preferenziale con il Ministro del suo stesso partito per farlo desistere dal provvedimento.

Secondo il circolo locale di Mdp, la città, oggetto di tanti soprusi nel corso di decenni, deve essere ancora una volta unita nel ribadire le sue caratteristiche improntate all’accoglienza proprie di una città di mare aperta al mondo ma, tramite i propri organismi democratici e quindi con un consiglio comunale aperto, ribadire che la sua natura e conformazione organizzativa non consente questa ulteriore eccezionale sopravvenienza sia in termini organizzativi, che strutturali.

“Se non ci fosse una inversione degli indirizzi comunicati dal Ministero e del Prefetto di renderla un hotspot per l’accoglienza dei migranti – prosegue Mdp – queste criticità finirebbero per evidenziarsi con maggiore drammaticità , dal punto di vista del sistema sanitario locale, dell’inefficienza ancor più marcata dei servizi al cittadino già carenti e dell’approvvigionamento idrico già inefficiente e dissestato.

Privilegiando il principio dell’umanità e della solidarietà tra i popoli ci preme menzionare inoltre, il fatto che la indisponibilità di alcune banchine del Porto, qualora rese “riservate” alle attività di prima accoglienza dei migranti, potrebbe comportare un ulteriore colpo sull’asfittica attuale economia portuale che, non potendo contare da sempre sulle previste performance del Terminal Container in concessione ad un privato, vedrebbe altresì pericolosamente ridotte le aree necessarie per il traffico delle auto, mettendo in discussione la funzionalità del porto stesso a detti traffici e quindi a repentaglio i livelli occupazionali delle imprese in esso impegnate”.