Civitavecchia – Passaggio alla Csp, denunciati per estorsione il sindaco Cozzolino, l’assessore Savignani e il liquidatore Micchi

I carabinieri al Pincio hanno acquisito le lettere inviate ai lavoratori (eccone una in esclusiva) e l’audio del sindaco Cozzolino che mette pressione al consigliere Righetti, dipendente di Città Pulita (ascolta l’audio) per far firmare i suoi colleghi (l’incompatibilità palese rende nullo il voto di ieri in consiglio)

CIVITAVECCHIA – Non ne azzecca una il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino. Raffica di denunce di estorsione nei suoi confronti, dell’assessore Savignani, del liquidatore Micchi e via via tutti gli altri sono sul tavolo del procuratore Vardaro da almeno tre mesi ma, in questi ultimi due giorni sono cresciute in modo smisurato.

Presentati dai lavoratori esposti corredati con tanto di lettera consegnata in busta del Comune dai vigili urbani che non solo non dovevano fare da notificatori ma sono andati ben oltre aprendo le buste e leggendole a voce alta anche in mezzo alla strada.

Sul posto, oltre agli uomini della caserma di via Antonio da Sangallo, il sindaco Antonio Cozzolino, l’assessore alle partecipate Marco Savignani, il liquidatore di Hcs Carlo Micchi, quello di Ippocrate Alessandro Bizzarri, e Francesco De Leva, amministratore di Csp.

Il voto del consiglio comunale di ieri, passato a maggioranza con 13 voti è praticamente nullo. Il conflitto di interessi invocato dall’opposizione per il consigliere Righetti, dipendente di Città Pulita e che già in passato si era astenuto dal votare diversi passaggi, si è arricchita di una cosa che sta imbarazzando il sindaco ma anche la Procura stessa.

Antonio Cozzolino invia un file audio al consigliere Fabrizio Righetti dove lo aggiorna della situazione e lo invita a fare pressione sui colleghi affinché firmino il concordato altrimenti…

ASCOLTA L’AUDIO DI COZZOLINO CON RIGHETTI

Ecco in esclusiva di Etrurianews il file audio che adesso è agli atti della Procura della Repubblica di Civitavecchia.

Nel frattempo i carabinieri, chiamati dai dipendenti autori degli esposti, si sono presentati in Comune ed hanno acquisito le lettere e identificato i presenti.

Tutto nasce dal trasferimento del personale nell’acquisto di ramo di azienda.

La Legge disciplina puntualmente il trasferimento del personale nell’ambito del trasferimento di azienda. La Norma cardine è rappresentata dall’art. 2112 del codice civile, già applicato nelle identiche operazioni che hanno portato il personale dell’allora ETM ed Etruria Servizi nelle attuali HCS srl e società controllate.

Nel trasferimento al cessionario (CSP Srl), il personale dipendente mantiene tutti i diritti acquisiti presso il cedente (HCS srl, Città Pulita srl, Argo Srl; Ippocrate Srl).

Anche nel caso di trasferimento in “deroga” all’art. 2112, la Giurisprudenza è unanime “Concordato preventivo – Deroga all’articolo 2112 c.c. – Limiti.
La deroga all’articolo 2112 c.c. consentita dal comma 4 bis lett b-bis) dell’art. 47 della legge 428 del 2009 può avere ad oggetto esclusivamente le modalità di svolgimento del rapporto di lavoro (mansioni, qualifica, orario di lavoro eccetera), in quanto per incidere sui diritti assicurati dai commi 1 e 2 dell’articolo 2112 c.c. è necessario l’accordo stipulato con il singolo lavoratore interessato.

L’accordo individuale è disciplinato dall’art 410 e 411 del c.p.c. L’accordo per la eventuale riduzione dei diritti acquisiti dal lavoratore deve avvenire su base volontaria ed in sede protetta, ossia alla presenza di un conciliatore facente parte della Organizzazione Sindacale a cui il lavoratore aderisce o che comunque ha indicato.

Ovviamente nessuna minaccia e comunque nessuna condizione può essere posta per effettuare il trasferimento che opera automaticamente ex lege. Anche la “conciliazione individuale volontaria” ovviamente – e per definizione – può essere estorta con minaccia e intimidazione.

Porre una condizione (la riduzione dello stipendio: “o rinunci allo stipendio o sei fuori”) configura il reato di estorsione (spesso in associazione) che ha determinato sempre misure cautelari in carcere e successive condanne pesantissime (minimo quattro/cinque anni di reclusione) a carico degli responsabili.

Ecco la lettera che inguaia il sindaco che, tra le altre cose, in consiglio comunale, ha dichiarato di non essere a conoscenza di nulla in quanto in ferie.

Le accuse che gli muovono i lavoratori ed in particolare due sigle sindacali Fiadel e Ugl sono pesantissime.

Estorsione, truffa e violazione della corrispondenza privata commessa dai vigili urbani.

Si configura il reato di violazione, sottrazione o soppressione di corrispondenza (art. 616 c.p.) quando taluno prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa (violazione), a lui non diretta, oppure sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prender cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta (sottrazione), oppure, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime (soppressione). Il reato è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da 30 euro a 516 euro.

Se il colpevole, senza giusta causa, rivela, in tutto o in parte, il contenuto della corrispondenza, è punito, se dal fatto deriva nocumento ed il fatto medesimo non costituisce un più grave reato, con la reclusione fino a tre anni.

Pesantissima la diffida presentata dalla sigla sindacale Fiadel per mano di Giacomo Meschini con l’ausilio dell’avvocato Alessandra Giunco.

diffida FIADEL

lettera dipendenti città pulita

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