Regione Umbria, M5S: “144 mila euro a esponente del PD per un progetto in Brasile”

La consigliera regionale Carbonari rende nota la storia del progetto Brasil Proximo: “dopo la Camera Arbitrale Palestinese, c’è anche un altro mega progetto in Brasile, costato 4,7 milioni di euro di soldi pubblici, di cui 406 mila pagati direttamente dalla Regione Umbria”. Il dirigente del PD umbro Giampiero Rasimelli, coordinatore del progetto, avrebbe percepito 144 mila euro dal 2010 al 2013

 

di Maria Grazia Carbonari, consigliere regionale M5S Umbria

 

Dopo la Camera Arbitrale Palestinese, oggi raccontiamo un altro mega progetto realizzato da Sviluppumbria, che però ha giovato ad un altro Ras del Partito Democratico umbro: Giampiero Rasimelli.
Il progetto “Brasil Proximo” per lo sviluppo locale del Brasile fu proposto dalla Regione Umbria e cofinanziato dal Ministero per gli Affari Esteri con altre Regioni italiane. Il progetto è durato dal 2010 al 2015 e ha avuto un costo consistente: 4,7 milioni di euro, di cui 406.200 euro pagati dalla Regione Umbria.
Curioso è il fatto che come “coordinatore generale” del progetto è stato nominato (su specifica richiesta della Regione Umbria, quale ente capofila) un altro Ras del PD Umbro: Giampiero Rasimelli, con un compenso di 144.000 euro dal 2010 al 2013 (non si sa se i 48.000 euro annui sono stati confermati nel periodo di proroga), documenti alla mano.

 

A questo si aggiungono almeno 15 “missioni” in Brasile, da solo o con altri politici e funzionari del “gotha” come Catiuscia Marini e Valentino Valentini (DD 1173/2010), Fabio Paparelli (DGR 1053.2015), ecc.
Anche il suo curriculum, come quello di Moreno Caporalini, è latitante dal sito di Sviluppumbria, ma comunque possiamo ricostruire la sua folgorante carriera all’ombra del Partito.
Ex presidente Arci, ex DS poi passato al PD, consigliere al Comune di Perugia dal 1993 al 2001, consigliere provinciale dal 2004 in poi, capogruppo del Partito democratico per la Provincia di Perugia, la sua ascesa politica è andata di pari passo con una ricca carriera nella Regione Umbria, a guida Lorenzetti e Marini, come “consulente per le relazioni internazionali della Presidenza della Giunta”.
Nel 2004 il Messaggero Umbria già scriveva “Giampiero Rasimelli, neoconsigliere provinciale di Perugia, sta per entrare a far parte della variegata famiglia dei consulenti della Regione Umbria”. Così è stato, e Rasimelli in alcuni anni ha avuto il “primato” del consulente più pagato della Regione Umbria. Si trattava di decine di migliaia di euro all’anno (in costante crescita) a cui si aggiungevano i rimborsi per i frequenti viaggi in ogni parte del mondo. Nel I semestre 2006 euro 27.000 (consulente più pagato), nel 2007 euro 57.000, nel 2008 euro 85.000 e nel 2009 euro 86.000. Nel 2009 ci fu una interrogazione consiliare sulle consulenze di Rasimelli, ma l’interrogazione alla fine decadde. Una successiva interrogazione del 2011 ricordava alla Presidente Marini anche che la Corte dei Conti scriveva nella Relazione sugli andamenti della gestione finanziaria 2009 della Regione Umbria che “i provvedimenti assunti in conformità alla normativa regolamentare prevista in Regione sono contrari alla legge, alla giurisprudenza e alla dottrina prevalente”.
Per tutta risposta, il politico Giampiero Rasimelli venne stabilizzato a tempo indeterminato nella Regione Umbria come istruttore direttivo amministrativo da marzo 2010 (DD 1629/2010). A giugno 2017 ha anche ottenuto un incarico con posizione organizzativa (DD 6698/2017).
Tutto questo fa indignare se si pensa ai milioni di poveri e disoccupati (molti dei quali con competenze e titoli eccezionali e non legati alla “gavetta politica” o alle “amicizie”), concorsi pubblici senza speranze, stipendi da fame, pensioni irraggiungibili e perenne precariato.
Dicono che “non ci sono i soldi”, ma per i protetti del Partito Democratico umbro i soldi (pagati dai cittadini e distribuiti in modo vergognoso) non mancano mai.