Tariffe e trasparenza, le linee guida dell’Autorità dei trasporti contro AdSP di Civitavecchia e Port Mobility. Finisce il monopolio della Royal Bus

L’Autorità di Regolazione dei trasporti ha depositato la delibere di Civitavecchia dove sancisce la fine del monopolio di Royal Bus e impone una nuova gara che Di Majo sta preparando per la fine dell’anno DOCUMENTO ART

CIVITAVECCHIA – «Nctm Studio Legale – si legge in una nota – ha assistito Medov Civitavecchia, Neri e Nuovo Borgo Terminal Containers con un team guidato da Alberto Torrazza, coadiuvato da Franco Rossi, Lelio Galdieri e Ekaterina Aksenova, per i profili amministrativi, regolatori e antitrust. In tutti e tre i procedimenti, all’esito delle singole fasi istruttorie svolte, l’ART ha condiviso in toto i rilievi delle segnalanti, imponendo a carico delle AdSP l’avvio di procedure finalizzate alla revisione della regolamentazione di alcuni dei servizi nei tre porti coinvolti. 

Queste tre delibere dell’ART aprono una nuova fase della regolamentazione dei porti. Sono infatti i primi provvedimenti adottati a seguito della riforma della disciplina portuale (L. n. 84/1994), come recentemente modificata dal D.lgs. 4 agosto 2016, n. 169, e contribuiscono ad affrontare alcuni problemi del sistema portuale italiano.

 Inoltre, a seguito delle segnalazioni presentate da Nctm Studio Legale per conto delle proprie assistite, l’ART, con delibera n. 40/2017 del 16 marzo 2017, ha rilevato la necessità di adottare un atto di regolazione per definire un quadro metodologico e criteri per garantire, con estensione all’intero sistema nazionale della portualità, l’accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture portuali».

L’Authority ribadisce che le Autorità di Sistema Portuale, nell’esercizio delle proprie funzioni, si attengono ai principi di trasparenza, equità e non discriminazione, in particolare mediante:

l’adozione di sistemi tariffari sulla base di parametri: 

1) contenenti una caratterizzazione delle tariffe per singola tipologia di attività, nel rispetto dei suddetti principi, con particolare riferimento all’applicazione del criterio di analogia tariffaria per tipologie di attività equivalenti; 

2) idonei a tener conto di eventuali vincoli e limitazioni delle aree demaniali cui si riferiscono, nonché di eventuali investimenti; 

3) corredati da una rappresentazione esplicativa dei criteri quantitativi di efficiente ed efficace regolazione tariffaria adottati, tenendo conto dell’esigenza di perseguire l’efficienza produttiva delle gestioni ed il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese ed i consumatori;

b) la predeterminazione, tramite apposite disposizioni regolamentari, degli elementi necessari per potere dedurre oggettivamente se le attività svolte dai soggetti interessati possano o meno rientrare nella nozione di operazioni o servizi portuali, con indicazione di tempi di conclusione dei pertinenti procedimenti amministrativi; 

c) la definizione a priori di criteri oggettivi per l’identificazione degli operatori economici in grado di beneficiare dell’accordo riservato alla categoria dei “terminal operator”.

Nel mirino dell’agenzia Medov la creazione da parte dell’Autorità Portuale (nel 2004) della partecipata Port Mobility e l’assegnazione in esclusiva (e senza gara) alla stessa del servizio di navettamento dei crocieristi dello scalo.
Servizio subappaltato a sua volta da Port Mobility (senza gara) a Royal Bus (uno dei suoi soci), col risultato – è la lamentela sostanziale di Medov – di un aggravio di costi e di una tariffazione opaca. L’ART ha quindi imposto all’AdSP laziale di garantire “la trasparente commisurazione delle tariffe ai costi sottostanti e correlati dei servizi richiesti dagli utenti” e di prevedere “termini tempestivi e perentori per le fasi della procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla aggiudicazione del servizio di navettamento”.

A questo secondo riguardo l’ente ha promesso l’espletamento della gara entro fine anno, ma ART ha rilevato come “non risulti documentazione specifica a supporto”.