Montalto di Castro – Avviso di garanzia al sindaco Caci. Bufera anche sulla candidatura al Senato con Forza Italia

Sotto la lente d’ingrandimento l’affidamento della raccolta dei rifiuti. Tajani e Forza Italia dovranno gestire questa grana giudiziaria a pochi giorni dalla presentazione delle liste 

MONTALTO DI CASTRO – Il capo della Procura di Civitavecchia, Andrea Vardaro, si è assunto la responsabilità di far emettere ad un suo sostituto, in piena campagna elettorale, una serie di avvisi di garanzia per l’appalto per la raccolta dei rifiuti nel comune di Montalto di Castro.

Destinatari dell’atto giudiziario il sindaco Sergio Caci, il suo braccio destro e assessore ai lavori pubblici Giovanni Corona e alcuni funzionari tra i quali sembrerebbe anche i funzionari Paolo Rossetti e Antonio D’Este Orioles.

Nel mirino degli inquirenti l’appalto per la raccolta dei rifiuti. Scaduto ormai da tempo, sarebbe stato più volte prorogato anche se era pronto, almeno così è evidente sul sito istituzionale del Comune, la pubblicazione di un nuovo bando.

Mercoledì mattina i carabinieri hanno bussato alle porte degli uffici di piazza Giacomo Matteotti. Durante il sopralluogo hanno acquisito una serie di documenti che, portati via, passeranno al vaglio della polizia giudiziaria.

I militari dell’Arma, coordinati dalla procura, avrebbero sequestrato anche del materiale informatico. Tra cui dei computer e il cellulare del sindaco Caci.

Claudio Marrocchi, presidente dell’associazione Nuove Ragioni di Montalto di Castro, in una nota inviata alla stampa, ha chiesto al primo cittadino “di fare chiarezza, magari attraverso la convocazione di un’assemblea pubblica, su quanto accaduto. Non si vuole accusare nessuno – scrive Marrocchi -, ma vogliamo solo che chi amministra la cosa pubblica ci metta al corrente di quanto sta accedendo, anche a fronte del fatto che l’appalto per la gestione della raccolta dei rifiuti ammonta a un importo di circa un milione e mezzo di euro. Tra l’altro ci risulta che tale appalto non sia l’unico scaduto ma, al contrario, che ci siano altri appalti scaduti che continuano a essere prorogati anno dopo anno in violazione della normativa vigente in materia”.

Marrocchi evidenzia anche che “nei giorni scorsi sembrerebbe che la Guardia di Finanza abbia prelevato documentazione riguardante l’appalto relativo ai lavori eseguiti sul lungo mare Harmine. Ribadendo i sacrosanti principi di trasparenza e legalità – conclude – ci attendiamo a breve che il primo cittadino, insieme alla sua giunta, faccia piena chiarezza su quanto sta accadendo”.

A giugno dello scorso anno, l’amministrazione comunale di Montalto di Castro aveva approvato il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti. Un appalto della durata di 7 anni, con un costo di oltre 14milioni di euro, che avrebbe dovuto regolamentare definitivamente il servizio della raccolta dei rifiuti urbani su tutto il territorio comunale.

Il nuovo bando prevede di armonizzare quanto più possibile i servizi sul territorio, tenendo conto delle peculiarità delle singole zone e della stagionalità concernente le presenze turistiche. I principali obiettivi da raggiungere con la nuova gestione dei rifiuti riguardavano l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata in tutto il territorio, il miglioramento del decoro urbano mediante l’utilizzo di attrezzature idonee, la razionalizzazione dei servizi di spazzamento, la pulizia degli arenili e accessori, il miglioramento dell’economia di scala e la riduzione della fonte dei rifiuti organici e del verde.

Sulla raccolta dei rifiuti c’è sempre stata maretta e lotta tra la Mar.Edil Srl, la Montalto Ambiente Spa e il Comune di Montalto di Castro.

Tutto nasce quando il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Roma, con la sentenza 11 marzo 2015, n. 10152, ha dichiarato in parte irricevibile ed in parte inammissibile il ricorso proposto dalla Mar.Edil Srl e Montalto Ambiente Spa.

Il motivo del contendere era la richiesta di annullamento della deliberazione di Giunta Comunale n. 143 del 29.05.2014, avente ad oggetto l’appalto pubblico per l’affidamento del servizio di igiene urbana – approvazione proposta progettuale; dell’ordinanza contingibile e urgente del Sindaco di Montalto di Castro n. 12 del 30.5.2014, avente ad oggetto “appalto pubblico per l’affidamento del servizio di igiene urbana – provvedimenti”; della determinazione n. 375 del 16.7.2014 del Responsabile del servizio LL.PP. con la quale è stato determinato di procedere all’affidamento del servizio di RSU e differenziata mediante procedura aperta, ai sensi dell’art. 55 del d.lgs. n. 163-2006, di approvare il bando, il disciplinare e la modulistica per la partecipazione; nonché dei provvedimenti n. 574 del 26.9.2014, n. 636 del 27.10.2014, delle note del Sindaco del 26.9.2014 prot. n. 19530 e del 27.10.2014 prot. n. 21757.

I dubbi erano sull’affidamento del servizio ad una società mista ritenuto ammissibile a condizione che si fosse svolta una unica gara per la scelta del socio e l’individuazione del determinato servizio da svolgere (delimitato in sede di gara sia temporalmente che con riferimento all’oggetto).

L’affidamento diretto alla Montalto Ambiente spa del servizio di igiene urbana integrata da espletarsi presso il Comune di Montalto di Castro avrebbe, in definitiva, concretato una chiara violazione dei principi di trasparenza e concorrenza in materia di affidamento di pubblici contratti e concessioni.

Il sindaco Sergio Caci, una volta approvata l’esternalizzazione del servizio, assicurava la continuità del servizio. Oltre a richieste di risarcimenti danni sono partiti diversi esposti alla Procura di Civitavecchia e ricorsi al TAR.

Alla fine, probabilmente, la Procura di Civitavecchia ha ritenuto di dover controllare fino in fondo la veridicità degli esposti. Da quanto trapela, l’inchiesta dura già da diverso tempo anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali.

Un duro colpo anche per la politica che si appresta ad andare alle urne. Il sindaco Sergio Caci era tra i papabili in corso per un posto al Senato nelle fila di Forza Italia. Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e il suo mentore Francesco Battistoni riponevano molte speranze sulle capacità di raccogliere consensi del giovane amministratore.

Dunque anche la politica oggi dovrà confrontarsi con questo che, le opposizioni, definiscono scandalo, mentre invece altre correnti di pensiero pensano sia l’ennesima inchiesta ad orologeria della magistratura di sinistra.