Ecco un articolo sulla recente vicenda del Italo bloccato in galleria nei pressi di Orte — e sulle conseguenze politiche che ne sono seguite. — ## Incubo in galleria: l’Italo fermo ore a Orte senza bagni né soccorsi Un viaggio che avrebbe dovuto portarli da Roma a Udine si è trasformato in una odissea: per oltre sette-otto ore un convoglio Italo è rimasto bloccato in una galleria nei pressi di Orte, lasciando 460 passeggeri — molti con bambini, neonati, anziani o persone fragili — al buio, senza aria condizionata, senza acqua, senza cibo e soprattutto senza servizi igienici. ([Il Fatto Quotidiano][1]) Stando a diverse testimonianze, i bagni si sono intasati, le scorte d’acqua sono finite quasi subito, l’aria è diventata irrespirabile e alcuni passeggeri — nel dramma — si sono dovuti spogliare per resistere al caldo intenso. ([Corriere di Viterbo][2]) Una viaggiatrice, con bimba di pochi mesi in braccio, ha raccontato come “un bicchiere d’acqua, due snack, un tentativo di assistenza — e poi più niente per ore”: un’esperienza definita da molti “un sequestro di persona”. ([Il Fatto Quotidiano][1]) Secondo l’azienda, la causa del blocco non sarebbe un guasto al treno, ma un problema di infrastruttura sulla linea: la rottura di un cavo elettrico tra Gallese e Orte avrebbe danneggiato un vetro della carrozza 7, costringendo il convoglio a fermarsi. ([Fanpage][3]) Ma il dettaglio più sconcertante — per molti pendolari e viaggiatori — è l’attesa di soccorsi: solo dopo molte ore sono intervenuti volontari della protezione civile, forze dell’ordine e sanitari; intorno alle 22 è arrivato un treno sostitutivo per trasbordare i passeggeri. ([Fanpage][3]) — ## Dalla galleria al Parlamento: l’episodio diventa oggetto di interrogazione L’episodio — oltre all’indignazione personale tra i passeggeri — ha attirato l’attenzione della politica. Il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti al Matteo Salvini, oggi ministro dei Trasporti, sulle eventuali responsabilità e su possibili violazioni del contratto di servizio riguardo all’assistenza ai viaggiatori. ([Fanpage][3]) Nel documento si evidenzia come molti passeggeri siano rimasti “abbandonati per ore in condizioni inaccettabili”, senza informazioni, soccorsi tempestivi, né rispetto dei minimi standard di dignità: come acqua, ventilazione, servizi igienici e assistenza per persone vulnerabili. ([Fanpage][3]) Secondo chi è salito sul treno quel giorno, quanto accaduto non può essere considerato un semplice “disservizio”: tra neonati, anziani, persone con disabilità e donne in gravidanza, la condizione è stata descritta come “umiliante e pericolosa”. ([Il Fatto Quotidiano][1]) — ## Disservizio o emergenza? I punti critici * **Tempistica e soccorsi**: servono sette-otto ore per evacuare e trasferire 460 persone — un tempo che molti considerano inaccettabile in un paese come l’Italia nel 2025. ([Corriere di Viterbo][2]) * **Assistenza carente**: acqua insufficiente, bagni inutilizzabili, comunicazioni quasi assenti. Molti passeggeri si sono trovati costretti a “salvare” la loro dignità come potevano. ([Il Fatto Quotidiano][1]) * **Rischi per persone fragili**: neonati, anziani, persone con problemi di salute o disabilità — condizioni che avrebbero richiesto interventi e assistenza immediati. ([Il Fatto Quotidiano][1]) * **Gestione dell’emergenza sotto accusa**: lentezza dell’intervento, procedure di soccorso poco chiare, comunicazione assente o insufficiente. ([Corriere di Viterbo][2]) — ## Una questione di dignità e tutela dei diritti dei viaggiatori Quel che emerge è che un viaggio in treno — una forma di mobilità quotidiana, regolata, frequentata da migliaia di persone — può trasformarsi in un’esperienza traumatica quando vengono meno anche i più elementari diritti: a partire dalla sicurezza, dall’assistenza e dalla dignità umana. Oggi, con l’interrogazione parlamentare, il caso non può essere solo “un racconto di sventura”: deve diventare un’occasione per verificare protocolli, responsabilità, trasparenza. Per garantire che ciò che è successo non si ripeta: che nessun passeggero si trovi più intrappolato in un tunnel, in balia del buio, del caldo e dell’abbandono. Alla fine, non si tratta solo di puntualizzare chi ha sbagliato: ma di riaffermare che viaggiare — soprattutto su un treno ad alta velocità — significa affidarsi a un sistema pubblico e privato con standard minimi di tutela. E che questi standard non possono essere ignorati. * [Fanpage](https://www.fanpage.it/politica/il-caso-del-treno-bloccato-ore-in-galleria-senza-bagni-finisce-in-parlamento-salvini-spieghi-cose-successo/?utm_source=chatgpt.com) [1]: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/04/treno-italo-bloccato-tunnel-testimonianza-notizie/8216978/?utm_source=chatgpt.com ““Al buio e coi bagni intasati. Un incubo”: la testimone racconta l’odissea dell’Italo…” [2]: https://www.corrierediviterbo.it/cronaca/il-passeggeri-del-treno-bloccato-in-galleria-sette-ore-di-attesa-senza-luce-e-acqua/?utm_source=chatgpt.com “Il passeggeri del treno bloccato in galleria: \”Sette ore …” [3]: https://www.fanpage.it/politica/il-caso-del-treno-bloccato-ore-in-galleria-senza-bagni-finisce-in-parlamento-salvini-spieghi-cose-successo/?utm_source=chatgpt.com “Il caso del treno bloccato ore in galleria senza bagni finisce …”. Il caso finisce in Parlamento

ORTE – Un viaggio che avrebbe dovuto portarli da Roma a Udine si è trasformato in una odissea: per oltre sette-otto ore un convoglio Italo …