La sorprendente bellezza del Santuario di Santa Maria della Quercia

La sorprendente bellezza del Santuario di Santa Maria della Quercia

Una scalinata lunga e austera, una facciata imponente e incantevole, uno scrigno che conserva un tesoro. Inserita nella piccola piazzetta di La Quercia (frazione di Viterbo), lo scenario in cui sorge la Basilica è un luogo storico che racchiude il più importante santuario della provincia di Viterbo.
Sull’altissima facciata della Basilica i tre portali d’ingresso sono sormontati da lunette in terracotta, opera di Andrea Della Robbia: la lunetta centrale raffigura la Madonna della Quercia, le due laterali San Pietro e San Tommaso D’Aquino.
Entrando all’interno della Basilica si resta senza parole per lo stupore, le decorazioni sono di una bellezza travolgente, ogni parte è ricca e densa di significati. Servirebbero ore ed ore per osservare con attenzione ogni elemento artistico del Santuario. Ad attirare lo sguardo il soffitto a cassettoni ricoperto in oro e progettato da Antonio da Sangallo. Al centro dell’attenzione il tempietto marmoreo di Andrea Bregno che racchiude la tegola miracolosa con l’immagine della Madonna della Quercia. È importante ricordare che gli affreschi del Ghirlandaio ai lati del tempietto, ed alcuni altre opere, sono della scuola di Sebastiano del Piombo.

Oltre al meraviglioso aspetto, ed alla ricchezza artistica, c’è però un elemento che attira molto la curiosità dei visitatori, ovvero il racconto della nascita della basilica. La sua storia inizia nel 1417 quando mastro Battista Luzzante fece dipingere l’immagine della Vergine Maria su di una tegola piana ad un pittore chiamato Monetto. L’opera viene successivamente appesa ad una quercia. L’inizio del culto alla Madonna della Quercia comincia nel 1467 quando un cavaliere inseguito dai nemici si gettò ai piedi della quercia dove era appesa la sacra immagine e divenne miracolosamente invisibile ai suoi inseguitori. C’è poi una seconda versione che racconta di una grave pestilenza che in quello stesso anno sconvolse l’Alto Lazio e 30mila devoti accorsero sotto la quercia ad invocare pietà. Dopo una settimana di preghiera, inspiegabilmente, la peste cessò.

A seguito di questi avvenimenti, tra il 1467 e il 1469, si decise di costruire una chiesa e quindi edificarono il primo Santuario. Grazie ai Padri Domenicani che la considerarono loro protettrice, il culto verso la Vergine della Quercia si accrebbe sempre più e si espanse in tutta Italia ed in Europa. Nel 1867 papa Pio IX proclamò Basilica la chiesa della Quercia e nel 1873 lo Stato Italiano lo dichiarò monumento nazionale. Alla fine del XIX secolo l’architetto Vici modificò la struttura originaria del santuario, costruì un coro a catino e abbatté le pareti originali della chiesa. I lavori di restauro eseguiti nel 1970 hanno riportato alla luce la struttura originale.

Una scalinata lunga e austera, una facciata imponente e incantevole, uno scrigno che conserva un tesoro. Inserita nella piccola piazzetta di La Quercia (frazione di Viterbo), lo scenario in cui sorge la Basilica è un luogo storico che racchiude il più importante santuario della provincia di Viterbo.
Sull’altissima facciata della Basilica i tre portali d’ingresso sono sormontati da lunette in terracotta, opera di Andrea Della Robbia: la lunetta centrale raffigura la Madonna della Quercia, le due laterali San Pietro e San Tommaso D’Aquino.
Entrando all’interno della Basilica si resta senza parole per lo stupore, le decorazioni sono di una bellezza travolgente, ogni parte è ricca e densa di significati. Servirebbero ore ed ore per osservare con attenzione ogni elemento artistico del Santuario. Ad attirare lo sguardo il soffitto a cassettoni ricoperto in oro e progettato da Antonio da Sangallo. Al centro dell’attenzione il tempietto marmoreo di Andrea Bregno che racchiude la tegola miracolosa con l’immagine della Madonna della Quercia. È importante ricordare che gli affreschi del Ghirlandaio ai lati del tempietto, ed alcuni altre opere, sono della scuola di Sebastiano del Piombo.

Oltre al meraviglioso aspetto, ed alla ricchezza artistica, c’è però un elemento che attira molto la curiosità dei visitatori, ovvero il racconto della nascita della basilica. La sua storia inizia nel 1417 quando mastro Battista Luzzante fece dipingere l’immagine della Vergine Maria su di una tegola piana ad un pittore chiamato Monetto. L’opera viene successivamente appesa ad una quercia. L’inizio del culto alla Madonna della Quercia comincia nel 1467 quando un cavaliere inseguito dai nemici si gettò ai piedi della quercia dove era appesa la sacra immagine e divenne miracolosamente invisibile ai suoi inseguitori. C’è poi una seconda versione che racconta di una grave pestilenza che in quello stesso anno sconvolse l’Alto Lazio e 30mila devoti accorsero sotto la quercia ad invocare pietà. Dopo una settimana di preghiera, inspiegabilmente, la peste cessò.

A seguito di questi avvenimenti, tra il 1467 e il 1469, si decise di costruire una chiesa e quindi edificarono il primo Santuario. Grazie ai Padri Domenicani che la considerarono loro protettrice, il culto verso la Vergine della Quercia si accrebbe sempre più e si espanse in tutta Italia ed in Europa. Nel 1867 papa Pio IX proclamò Basilica la chiesa della Quercia e nel 1873 lo Stato Italiano lo dichiarò monumento nazionale. Alla fine del XIX secolo l’architetto Vici modificò la struttura originaria del santuario, costruì un coro a catino e abbatté le pareti originali della chiesa. I lavori di restauro eseguiti nel 1970 hanno riportato alla luce la struttura originale.