Civitavecchia – Navettamento, dura Port Mobility: “Mascherato un mero servizio di Tpl a pagamento non autorizzato, con un tour cittadino”

CIVITAVECCHIA – «Nessuna autorizzazione da parte del Comune, con Medov che ha mascherato un mero servizio di Tpl a pagamento, a 5 euro non autorizzato, con un tour cittadino». Dura la replica dell’amministratore delegato di Port Mobility Edgardo Azzopardi alle dichiarazioni dell’agenzia marittima sul navettamento dei crocieristi da sottobordo al centro della città. “Port Mobility, per concessione e convenzione – ha chiarito Azzopardi – è l’unica società autorizzata per i servizi di navettamento all’interno del network, posizione per altro condivisa anche dalla concedente Autorità di Sistema Portuale. Contrasteremo in ogni modo e sede chiunque tentasse di ledere i nostri diritti a tutela dei lavoratori”. 

La società risponde punto per punto a quanto dichiarato da Medov. “Riguardo “i passeggeri erano adeguatamente assistiti, sia all’imbarco sottobordo che allo sbarco in centro (erano presenti ben 4 hostess)”, nonché “in serata sono stati ricevuti feedback estremamente positivi” – ha spiegato l’avvocato Azzopardi – giova allegare la e-mail ricevuta da jose@exursionessparacruceros.com ed indirizzata all’Autorità di Sistema Portuale, a Port Mobility ed alla RCT, con tanto di foto, dove si lamenta “un gravissimo disagio subito dai loro clienti”. Per quanto attiene all’affermazione riguardo alla criticità dell’attuale modello di servizio, Medov dimentica che su questa materia l’unica competente, l’Autorità di Sistema Portuale, sta elaborando un nuovo modello di navettamento teso a migliorare l’offerta all’utenza. Sul tema occupazionale degli ex dipendenti Royal Bus, va ricordato all’amministratore di Medov che questi in parte sono stati assorbiti dall’operatore Cialone per i servizi Autostrade del Mare, ma in maggioranza sono stati assorbiti dall’operatore Caperna per il navettamento nei riguardi dei crocieristi, e che la Medov dimenticando che l’unico concessionario autorizzato in porto per tali servizi è Port Mobility, chiamando altri operatori, oltre a compiere un’azione che certamente verrà censurata dalla competente Autorità di Sistema Portuale potrebbe vanificare gli sforzi della stessa Port Mobility atti alla tutela del posto di lavoro per gli ex dipendenti Royal Bus”.