Nucleare, sequestrato l’Itrec di Rotondella. Sogin: “nessun sversamento in mare di acqua inquinata”

La Sogin, società di stato che sta smantellando i siti nucleari italiani, rassicura: nessuna anomalia radiologica  all’interno dell’impianto Itrec di Rotondella (Matera). La Procura di Potenza nei giorni scorsi ha disposto il sequestro l’impanto ipotizzando lo sversamento illecito di acque contaminate nel Mar Ionio. L’Itrec è un centro di ricerca e sperimentazione – che deve essere smantellato da Sogin – dove veniva trattato il combustibile nucleare utilizzato dalle centrali atomiche

ROTONDELLA (MATERA) – La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha oggi notificato anche a Sogin il Decreto di sequestro preventivo delle seguenti strutture:

  1. il bacino di raccolta acque dell’Itrec, in gestione a Sogin, costituito da tre vasche aperte allocate all’interno dell’area di proprietà Enea;
  2. la condotta di scarico a mare, in gestione a Sogin;
  3. il serbatoio interrato e relativa condotta in ex area Magnox, all’interno dell’impianto in area Enea, non in gestione a Sogin.

Le strutture sequestrate in gestione a Sogin (punti 1 e 2) sono utilizzate, secondo quanto previsto nel Rapporto Finale di Sicurezza della Licenza di Esercizio, per emungere, convogliare e quindi scaricare l’acqua di falda soggiacente il sito per evitare che la stessa interferisca con le strutture dell’impianto.

 

Sintesi storica del monitoraggio delle acque di falda

Con riferimento alle acque di falda, in ottemperanza alle prescrizioni contenute nella VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del 24/03/2011, Sogin ha realizzato una estesa rete di monitoraggio ambientale convenzionale, che si è andata ad affiancare a quella relativa ai parametri radiologici attiva fin dall’avvio dell’esercizio dell’impianto.

Nel 2015 le analisi di laboratorio sui campioni d’acqua di falda hanno evidenziato in alcuni punti il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per alcuni parametri chimici, non radiologici (trielina, cromo esavalente, ferro, idrocarburi totali), rispetto ai valori massimi consentiti dalla normativa vigente.

Il 4 giugno 2015 Sogin, appena ricevuti i certificati di laboratorio relativi alla campagna di monitoraggio, ha immediatamente attivato le procedure previste dalla normativa (D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii) notificando, assieme ad Enea, agli Enti preposti (Prefettura di Matera, Regione Basilicata, ARPA Basilicata, Provincia di Matera e Comune di Rotondella) quanto riscontrato.

A seguito di tale denuncia, Sogin ha fornito tutto il supporto necessario, procedendo al piano di caratterizzazione finalizzato all’effettuazione dell’analisi di rischio.

Detta Analisi di Rischio, approvata il 10 aprile 2018 dalla Conferenza di Servizi e in attesa dell’ultimo parere dell’Ente provinciale, ha individuato come probabile fonte primaria di contaminazione una sorgente esterna al perimetro delle attività di Sogin. Si è in attesa delle determinazioni per procedere all’avvio delle attività di bonifica.

 

Conclusioni

Fin dal 2015, sia nell’ambito della Conferenza di Servizi che in occasione degli incontri istituzionali sul territorio, Sogin ha costantemente manifestato la piena disponibilità ad adempiere a tutte le prescrizioni impartite dagli Enti competenti.

Sogin, istituzionalmente impegnata nel garantire la sicurezza dei lavoratori, delle popolazioni e dell’ambiente, confermando piena fiducia e collaborazione con l’Autorità giudiziaria, ribadisce che:

  • non si è verificata alcuna anomalia legata alla radioattività;
  • gli scarichi delle acque sono effettuati in conformità con la formula di scarico;
  • non vi è alcun pericolo per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente.